Come proteggersi dalle conseguenze dei cambiamenti climatici quando è il nostro governo che non ci tutela? Secondo molti giovani presenti a COP24 la nuova frontiera dell’attivismo è il contenzioso climatico. Solo quando si combatte in prima persona per i propri diritti umani, attraverso la promozione di azioni legali e riforme legislative, si possono rendere gli stati responsabili delle loro azioni.
Cala il sipario sulla prima settimana di negoziati alla Conferenza ONU sul Clima di Katowice (COP24). La palla passa ora alle delegazioni ministeriali, che avranno il compito di risolvere le questioni più spinose.
La decrescita propone cioè un sistema di produzione che sia sostenibile, che non ha come obiettivo la riduzione del PIL, ma il cambiamento della nostra mentalità capitalistica, basata sulla sovrapproduzione e sul consumo eccessivo, sia a livello locale che globale.
Alla Conferenza ONU sul Clima (COP24) a Katowice si discute sulle politiche da promuovere per affrontare le problematiche legate al cambiamento climatico che è ormai accettato da tutta - o quasi - la comunità internazionale. Ma tutti i cambiamenti vanno costruiti su un presupposto fondamentale: la volontà di realizzarli.
I cambiamenti climatici richiedono un forte coinvolgimento collettivo per essere affrontati e quindi una grande diffusione di informazioni è importante per creare consapevolezza. In che modo le notizie sul cambiamento climatico sono raccontate dai media? Quali sono le storie che possono incoraggiare o scoraggiare le persone ad agire sul cambiamento climatico?
Il Brasile si trova nella scomoda posizione di essere allo stesso tempo vittima, ma anche responsabile degli impatti dei cambiamenti climatici che sta subendo e che maggiormente subirà in futuro.
Oggi, 10 dicembre, viene celebrato il settantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Alla Conferenza ONU sul Clima (COP24) abbiamo voluto approfondire la tematica e capirne il nesso con i cambiamenti climatici.
La giornalista e professoressa Cilene Victor spiega quanto i cambiamenti climatici siano alla base di uno dei fenomeni più gravi ed attuali del nostro tempo: l’Internal Displacement o migrazione interna.
Alla COP24 abbiamo incontrato Greta Thunberg, una studentessa svedese di 14 anni che ogni venerdì protesta da sola davanti al Parlamento a Stoccolma.
Fermare nei prossimi anni il riscaldamento globale e le sue drammatiche conseguenze sulla vita degli esseri umani e sugli ecosistemi naturali è ancora possibile, ma è una scelta che sta tutta nelle mani dell’umanità. Il problema è che il tempo a disposizione è davvero poco. Questa è la principale conclusione degli scienziati raccolti attorno al Tavolo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC).
Climakers cerca di capire cosa i contadini possano fare per adattarsi ai cambiamenti climatici e ridurli al minimo nei modi meno invasivi possibili. Il loro progetto è difendere l’ecosistema, tutelare i propri interessi e le proprie aspirazioni, difendersi dalle minacce che corrono in quanto uno dei gruppi più danneggiati dal cambiamento climatico
Sir David Attenborough è uno dei maggiori divulgatori scientifici contemporanei. Noto soprattutto per aver dato la voce ai documentari naturalistici della BBC, si è recentemente focalizzato sulla tematica del cambiamento climatico. Per questo motivo è stato invitato a partecipare alla cerimonia d’apertura della 24esima Conferenza delle Parti delle Nazioni Unite, che quest’anno prende luogo a Katowice, in Polonia.