Due diorami per “vedere” la Pasqua

Due piccole opere d'arte nella chiesa dei francescani. Un’usanza non è molto diffusa in Trentino, novità per quanto riguarda la città

Non chiamateli presepi pasquali. Tengono molto a questa precisazione Anna Toller e il marito Pio Gadler, fondatori della sezione perginese dell’associazione “Amici del Presepio”, l’unica presente in tutto il Trentino, che per la Pasqua di quest’anno si sono inventati due diorami pasquali esposti nella chiesa dei francescani di Pergine durante la Settimana Santa e visibili ancora per tutta questa settimana. Non si tratta, appunto, di un presepe pasquale, proprio per la modalità con le quali sono state allestite queste scene.

Si tratta sostanzialmente di due grandi “scatole”, profonde più di mezzo metro, con una visione in prospettiva di una scena, che sia all’interno di un’abitazione o in uno scenario aperto: sta poi nell’abilità di chi compone la scena ricrearne alla perfezione la tridimensionalità e la realtà.

E vista la loro esperienza e soprattutto la loro passione, Anna Toller e il marito Pio Gadler hanno creato davvero due piccole opere d’arte, una sorta di “biblia pauperum”, come venivano chiamate le pitture nelle chiese ai tempi del Medioevo, che permettono di “vedere”, in scala ridotta, i principali avvenimenti della Passione del Signore. Per arrivare al prodotto finito ci sono voluti più di due mesi di lavoro, fra l’allestimento della scenografia e la realizzazione dei personaggi.

Nel primo diorama, nella ricostruzione di una casa della Palestina, con le volte a botte e le colonne e le finestre che guardano un paesaggio montano, è rappresentata la classica scena dell’Ultima Cena: Gesù, nel mezzo di una lunga tavolata, è rappresentato mentre sta compiendo la benedizione sul pane e sul vino, mentre in un angolo della tavola è ben riconoscibile Giuda, con legato alla cinta il sacchetto dei 30 denari.

L’altro diorama invece è stato più “dinamico", in quanto contenente più scene che sono state illuminate mano a mano che il Triduo Pasquale avanzava: dapprima l’orto degli ulivi, con i discepoli addormentati e l’angelo consolatore; poi, nel buio della notte, ecco stagliarsi il Golgota con le croci; infine, sorvegliato dalle guardie, il sepolcro, prima chiuso, e poi, durante la veglia pasquale, aperto, con la pietra rotolata via, ed a stagliarsi alta nel cielo la figura di Gesù risorto.

Quella dei diorami in tempo pasquale è una novità per quanto riguarda la città di Pergine (quest’usanza non è molto diffusa in Trentino), ma ha decisamente catturato l’attenzione dei molti fedeli che in questo periodo hanno frequentato la chiesa dei frati.

“Per i cristiani -spiega Anna Toller, che è anche presidente della sezione perginese degli 'Amici del Presepio'- la Pasqua è il momento più importante nell’anno liturgico, e ci sembrava bello dare questa testimonianza di fede per rappresentare gli avvenimenti più salienti della Settimana Santa. Come presepisti infatti non ci limitiamo solo al Natale, e la novità di quest’anno è stata ben accolta da tutti”.

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