Padre Pio e padre Remigio, forte legame spirituale

Il santo di Pietrelcina contava sulla collaborazione del cappuccino originario di Cavedine

Nel sessantesimo della morte di padre Remigio Berteotti, il Gruppo di studio e ricerche storiche ripropone all’attenzione la figura di questo religioso di Cavedine scomparso in odore di santità. La vita del cappuccino Pietro Enrico Berteotti, nato a Cavedine nell’agosto del 1877, è narrata nel libro biografico “L’esorcista di Loreto” pubblicato da Walter Salin tre anni fa ed è corroborata da nuovi elementi legati al ministero del cappuccino devoto alla Madonna.

Recenti studi condotti da un team di architetti foggiani coordinato da Dario Zingarelli documentano il coinvolgimento diretto nelle opere di padre Pio di due personaggi legati al Trentino e all'Alto Adige: il conte di radici gardenesi John Daniel Telfener e padre Remigio, appunto. Conferme sono scaturite in concomitanza dell’analisi architettonica del nucleo edilizio originario del plesso sanitario “Casa Sollievo della Sofferenza”, inaugurato a San Giovanni Rotondo dal santo di Pietrelcina nel maggio del 1956, oltre che del vicino santuario di Santa Maria delle Grazie con annesso convento e infermeria provinciale dei frati minori cappuccini dove dimorò padre Pio. Un profondo rapporto di affetto filiale condito di confidenza lo legava a padre Berteotti: lo documentano gli scritti rinvenuti sia negli archivi dell’Ordine cappuccino che a Casa Roncher a Cavedine, dove l’esorcista era solito intrattenersi nel periodo estivo assistito dalle figlie spirituali Isolina e Agostina.

Padre Pio contava non poco sulla collaborazione spirituale del confratello Remigio: “Sono superlativamente lieto – gli scriveva nel 1919 – della grazia divina per avermi procurato il bene di conoscere i vostri ambiti e preziosi caratteri. Non dimenticherò di pregare per quei fini da voi voluti”. “E’ accertato – rileva il Gruppo di studio e ricerche storiche – che padre Pio mirava a coinvolgere spiritualmente e professionalmente molti personaggi di spessore per la costruzione della chiesa a vari livelli, quello spirituale e quello strutturale della costruzione del suo grande complesso ospedaliero a San Giovanni Rotondo”.

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