Cinquant’anni fa, il primo uomo nello spazio

Sono passati 50 anni dal primo volo dell’uomo nella spazio. Il 12 aprile 1961 il cosmonauta russo Yuri Gagarin superò l’allora invalicabile barriera dello spazio oltre l’atmosfera. Erano le 6.50, ora di Mosca, quando il ventisettenne Gagarin si sistemava nella navicella Vostok che alle 9.07 partiva per la storica missione. Dopo aver compiuto un’intera orbita ellittica intorno alla Terra, il primo uomo nello spazio alle 10.55 toccava di nuovo il suolo terrestre. Dallo spazio Gagarin esclamava: “La Terra è blu, bellissima, è incredibile”.

Nel giorno della ricorrenza il presidente russo Dimitry Medvedev ha concesso gli onori di Stato ad alcuni tra gli astronauti più anziani in ricordo dell’evento. 51 scienziati da 15 Paesi diversi hanno ricevuto onorificenze e riconoscimenti per il loro contributo dato alla scienza aerospaziale.

L’aspirante astronauta trentina, Samantha Cristoforetti, ha commentato così l’impresa di Gagarin: “Da quando mi sono addestrata alla Città delle Stelle, mi sembra quasi di conoscerlo di persona: Gagarin vive nei rituali, è onnipresente nell’iconografia dello spazio, ti sorride dai quadri alle pareti, dalle statue, dai monumenti”.

“Oh! Come vorremmo che queste intraprese assumessero significato di omaggio reso a Dio creatore e legislatore supremo”, ebbe a dire Papa Giovanni XXIII in un radiomessaggio rivolto ai fedeli di tutto il mondo domenica 12 agosto 1962. “Questi storici avvenimenti come saranno segnati negli annali della conoscenza scientifica del cosmo, così possano divenire espressione di vero e pacifico progresso, a solido fondamento della umana fraternità”.

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