“Buona politica a partire dagli ultimi”

“Solo con grande visione si uscirà da questa situazione di crisi. Di questo siamo profondamente convinti”. Diego Schelfi – che avrebbe potuto essere il dodicesimo candidato presidente (glielo ricordiamo, ma reagisce vivacemente: “Non sarebbe mai stato il dodicesimo! Se il Trentino fosse riuscito a identificare in una persona, non tanto in Diego Schelfi, ma nel presidente della Cooperazione quale rappresentante di un mondo veramente trasversale, orizzontale, un candidato per il bene della comunità, sarebbe stato un bene. Era un disegno molto interessante.”) – arrotonda le idee espresse nel documento approvato dal consiglio di amministrazione della Federazione Trentina della Cooperazione in vista delle provinciali. “Ma altrettanto profondamente siamo convinti che da questa situazione si debba uscire senza che alcuno resti indietro: perché vive in periferia, perché è povero, perché è in difficoltà”. Per la cooperazione trentina, è qui il discrimine, quello che distingue i politici “buoni” dai “cattivi”: “Buon politico è quello che traguarda l'agire e legge le azioni di ritorno da questa prospettiva”. Capacità di visione, ma anche responsabilità dovranno caratterizzare i futuri amministratori. Dal confronto con i due candidati Rossi e Mosna, quali differenze di approccio ai problemi ha trovato? “Non vedo differenze sostanziali, parlerei di diverse declinazioni… La forza della cooperazione è anche la vigilanza: lavoreremo in dialogo, in confronto, la cooperazione darà un contributo a prescindere dal cappello che uno ha in testa. Purché ci sia anche dall'altra parte la disponibilità all'ascolto”.

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