Tratta KO entro il 2020?

Sono valutate in 30 milioni al mondo le persone, uomini, donne e bambini, sfruttate fisicamente, economicamente e sessualmente. E' il volto della schiavitù moderna che ha dato vita alla tratta di essere umani che rappresenta l'ennesimo crimine contro l'umanità. Il fenomeno si presenta davanti agli occhi di tutti per le frequenti denunce di gruppi umanitari, di tutte le Chiese di fatti singoli e collettivi sulle rotte dei profughi, nelle aree di scontri bellici, di guerriglia, nei Paesi impoveriti e per la presenza di vittime dei traffici illeciti anche fuori casa. L'indifferenza e il silenzio accompagnano, tuttavia, questa situazione che offende la coscienza di tutti i popoli. Le denunce trovano il tempo che trovano per la sordità dei poteri forti e delle mafie che traggono profitto da questi commerci. Fra i rappresentanti di grandi religioni mondiali è stato siglato così un accordo rivoluzionario, senza precedenti con l'obiettivo di sradicare schiavitù e tratta entro il 2020. E' un memorandum d'intesa che inaugura il Global Freedom Network (GFN) e che fra i propri partner ha Papa Francesco, l'Imam di Al Azhar in Egitto, Mahmoud Azab, l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby e la Walk Free Foundation. Resta aperta l'opportunità di aderire ad altre chiese cristiane e leader spirituali. Gli strumenti che i firmatari intendono utilizzare sono quelli della “fede”, della preghiera, del digiuno e carità, stimolando un'azione globale di contrasto al fenomeno. In occasione dell'annuncio dell'accordo in Vaticano, è stata sottolineata la posizione di Francesco che in più occasioni ha ribadito che le nuove forme di schiavitù e traffico di esseri umani e prostituzione sono un “crimine contro l'umanità”, un'asserzione che sta facendo breccia anche a livello politico. La posizione dell'Islam non ammette replica in quanto, come è stato sottolineato, vieta “al cento per cento” il traffico di persone umane e la schiavitù. Quella moderna in particolare è proibita in tutto il mondo civile, norma prescritta dal Corano. La tolleranza nei confronti di questo stato di cose, per i firmatari, rappresenta una violazione dell'umanità comune ed un'offesa esplicita delle coscienze dei popoli. Quale punto di partenza è indicata la lotta per sradicare “ogni forma di indifferenza” anzitutto per le vittime dello sfruttamento, puntando agli ideali della fede” e ai “valori umani condivisi”. Di “scandalo” e di una delle “maggiori tragedie del nostro tempo” ha parlato il rappresentante della Chiesa anglicana, definendo “intollerabile” che “milioni dei nostri fratelli subiscano violazioni di questo genere, assoggettati a sfruttamento disumano e privati della loro dignità e dei loro diritti”. Tragico lo spaccato di cronaca tracciato al momento della firma. Le vittime – è stato detto – sono tenute nascoste in luoghi di prostituzione, in stabilimenti e nelle campagne, su pescherecci e strutture illegali, in case private. “Parecchi pensano – ha dichiarato il rappresentante del Papa , il card. Tukson – che il commercio delle persone ridotte in schiavitù sia molto lontano. Non è lontano. Secondo l'esperienza che abbiamo fatto, dove c'è una popolazione molto anziana, che richiede assistenza in casa, è lì che si comincia a rilevare questa esperienza di schiavitù. Quando le persone vengono chiamate per curare gli anziani, allora forse è necessario studiare le condizioni in cui si presta tale servizio”. E la condanna senza appello, del lavoro nero per badanti e donne a servizio, sottopagate e sfruttate. La condanna colpisce altre forme di abusi come il caporalato, la pedofilia, il meretricio, l'adescamento di minori da trasformare in guerriglieri, il traffico di droga e di armi. Il Global Freedom Network, fa appello alle altre Chiese cristiane e confessioni religiose, ai leader spirituali del mondo, ai 163 governi, ai fedeli e a tutte le persone di buona volontà ad aderire e sostenere l'iniziativa. Nell'ambito della strategia messa in atto per il futuro si punterà a livello politico in occasione del prossimo G20. In campo religioso verrà proposta una giornata di preghiera per le vittime e per la loro libertà, coinvolgendo famiglie, scuole, università perché sin dai banchi di studio si impari a conoscere e denunciare tali piaghe, affinché “ogni mano e ogni cuore” si unisca per liberare “tutti coloro che sono imprigionati e soffrono”, camminando con loro “verso la libertà”.

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