Contraddizioni sudafricane

Un viaggio-studio in Sudafrica, per uno scambio linguistico e culturale, ma soprattutto umano: l’esperienza degli allievi dell’Istituto di Arco

Un viaggio-studio in Sudafrica, per uno scambio linguistico e culturale, ma soprattutto umano, un gemellaggio tra scuole e studenti che supera i confini. In ogni senso. Per l'ottavo anno consecutivo, gli alunni delle classi quarte dell’Istituto tecnico turistico Gardascuola hanno compiuto infatti un’esperienza di scambio interculturale. La destinazione prescelta per quest’anno è stata la nazione più a sud del continente africano.

E’ così che i 24 studenti diciassettenni che si accingono a diventare esperti di turismo sono partiti alla volta di Johannesburg, come viaggiatori responsabili, per fare esperienza di quello che stanno studiando sui banchi di scuola ed acquisire consapevolezza del significato di essere viaggiatori al giorno d’oggi.

Dopo aver soggiornato in luoghi immersi nella natura, i ragazzi hanno compiuto una forte esperienza di scuola e di vita nel mondo africano.

Trasferitisi a Witbank, accolti da padre Giuseppe Sandri, originario di Faedo e vescovo della Diocesi di Witbank dal 2009, gli allievi del Gardascuola hanno avuto infatti l’opportunità di visitare la St. Paul’s High School, una scuola situata in un’area disagiata, frequentata da soli sudafricani neri, nella quale l’accoglienza calorosa è stata vissuta da tutti con grande emozione. Qui i ragazzi hanno potuto confrontarsi con i loro coetanei sui diversi modelli di scuola, di organizzazione della società e convivenza ed hanno avuto modo di porre loro domande sulla situazione post-Mandela, su come il suo impegno abbia influenzato le loro vite e sull’effettiva realtà post-apartheid.

Gli studenti trentini hanno poi visitato la Scuola di turismo TTBISA di Città del Capo confrontandosi con un altro gruppo di alunni, questa volta bianchi, neri e di estrazione socio-economica ben diversa dai primi, ai quali hanno rivolto domande sull’organizzazione della scuola sudafricana, intervistandoli anche in modo più approfondito sulla società e sulla convivenza tra razze, etnie e culture differenti.

Dalle township ai grattacieli, dalla povertà assoluta sbirciata tra i vicoli delle città, alle casette vittoriane recintate con fili spinati, dalle antilopi agli spazi sconfinati: durante questo viaggio i ragazzi di Gardascuola hanno potuto respirare la sottile linea di confine che separa il popolo sudafricano in due nazioni, vedere le tristi testimonianze di come l’apartheid abbia strappato le persone alle loro case per trasformare interi quartieri in zone residenziali esclusive per bianchi e stroncare ogni forma di aggregazione tra la gente di colore, deportata nei ghetti a ridosso delle principali città, costruiti appositamente, dove – in fatiscenti baracche in lamiera, tra vicoli melmosi e liquami nauseabondi – ancora oggi vive nella miseria e nella disperazione più dell’80% della popolazione nera.

Ma, nonostante tutto, hanno potuto fare anche esperienza di un Paese in cui tante culture convivono e crescono insieme, dell’ospitalità e del calore contagiosi di una terra di grandi contrasti, sospesa tra multiculturalismo e povertà, nella quale l’impronta di Nelson Mandela resta ancora oggi indelebile.

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