L’amico Wojtyla, sulle vette trentine

Girato lo scorso anno sull'Adamello e in Val Rendena, va in onda domenica 27 su RaiUno

La storia dell'amicizia tra due uomini – un Papa, Karol Wojtyla, e una giovane guida alpina, Lino Zani – sullo sfondo della bellezza d'alta quota: il film “Non avere paura. Un'amicizia con Papa Wojtyla”, sarà trasmesso in tv, su RaiUno, nel giorno in cui Giovanni Paolo II sarà canonizzato insieme a Giovanni XXIII.

Il film racconta la passione per la montagna del Papa polacco e le sue “fughe” dal Vaticano, attraverso la testimonianza di Lino Zani, all'epoca figlio dei gestori del rifugio “Caduti dell'Adamello alla Lobbia” che nel luglio del 1984 ospitò il Papa per due giorni di vacanza sulla neve, tra sciate, passeggiate e preghiere. Sulle vette trentine nacque una bella amicizia, con tutta la famiglia Zani. Fu il giovane Lino a fare da guida a Wojtyla sui sentieri dell'Adamello; il ricordo di quelle giornate intense è racchiuso nel libro “Era santo, era uomo” (Lino Zani, Mondadori 2011), da cui prende spunto anche il film di Andrea Porporati (prodotto dalla De Angelis Media, con la collaborazione di Trentino Film Commission). Le vicende, le emozioni, persino le preghiere e i discorsi con il Papa che sono rappresentati nel film sono fedeli alla testimonianza di Zani, che è stato coinvolto anche nella scelta dei luoghi dove girare le riprese, quando possibile gli stessi dove si recò con il Papa.

Nel luglio dello scorso anno le telecamere della troupe hanno raggiunto il ghiacciaio della Presena, dove le riprese sono durate due settimane, Cresta Croce, poi si sono spostate in Val Rendena a Madonna di Campiglio, dove sono state coinvolte una sessantina di comparse e dove sono state girate le scene degli interni al rifugio Graffer (il rifugio originario in Adamello era troppo piccolo per ospitare l'intera troupe). Papa Wojyila è interpretato dall'attore russo Aleksei Guskov, mentre Lino Zani dall'italiano Giorgio Pasotti, fra gli interpreti anche Fabio Fulco, Claudia Pandolfi, Katia Ricciarelli e Giuseppe Cederna, nei panni dell'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini che, nel 1984, aveva accompagnato il santo padre in Adamello.

Wojtyla tornò sull'Adamello nel 1988, ma Lino Zani lo accompagnò anche nelle sue fughe segrete sulle piste dell'Abruzzo: sciate “in incognito” di una giornata, quattro o cinque volte ogni inverno, racconta Lino Zani. Due uomini dalle vite apparentemente lontanissime, ma vicini nella passione per l'alta montagna e per quello che c'è oltre la vetta, sul cammino che conduce alla bellezza e alla verità.

La scelta del regista Andrea Porporati si discosta dalle due precedenti produzioni cinematografiche su Papa Giovanni Paolo II, una targata Mediaset e una Rai, entrambe del 2005, che avevano cercato di raccontare la vita di Karol Wojtyla con un taglio più “enciclopedico”, dalla giovinezza alla sua elezione a pontefice. Questo film si concentra invece su una pagina piccola della ricca vita del Papa polacco; un racconto con meno pretese, che desidera però mettere in luce la sua umanità, attraverso il legame d'amicizia con un altro uomo.

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