Levico, una poltrona per cinque

I cittadini della città termale scelgono domenica 4 maggio il loro nuovo sindaco. Nella stessa giornata alle urne anche gli elettori di Transacqua, Valfloriana, Vermiglio, Vigolo Vattaro e Villa Lagarina

A Levico Terme sono 7.231 gli elettori che, domenica 4 maggio dalle 7 alle 22 (eventuale ballottaggio domenica 18), sono chiamati a votare presso i sei seggi allestiti in paese, di cui due nelle frazioni di Barco e Selva. Con l'ufficio elettorale comunale che ha anche spedito 1.562 cartoline di voto ad altrettanti elettori residenti all'estero ed iscritti nelle liste dell'Aire.

La comunità di Levico, in questi ultimi mesi è stata retta dal vicesindaco Arturo Benedetti (che non si ricandida) dopo le dimissioni di Gianpiero Passamani, poi eletto in Consiglio Provinciale. Una legislatura “lunga” che durerà sei anni, fino al 2020. Sono ben cinque i candidati sindaco, di cui quattro sostenuti da una sola lista: Remo Libardi, appoggiato da Impegno per Levico, Gianni Beretta con Levico Futura (una civica sostenuta dai commercianti, artigiani ed albergatori del paese), Andrea Osler con la civica Epicentro e Maurizio Dal Bianco del Movimento Cinque Stelle. Se la dovranno vedere con Michele Sartori, l'unico candidato che alle sue spalle ha ben quattro liste che rappresentano la coalizione del centro sinistra autonomista: Partito Democratico, Unione per il Trentino, Patt e Civica Levico Domani.

Otto liste, cinque candidati sindaco (tre di loro – Dal Bianco, Beretta e Osler – se eletti lo faranno a tempo pieno, mentre Michele Sartori e Remo Libardi, se diventeranno sindaco, opteranno per il part-time) e altrettanti programmi elettorali. Tanti impegni, quelli presi dai contendenti, per risolvere i vari problemi irrisolti della cittadina termale. Tutti d'accordo nel dire no alla funivia per la Panarotta: la Provincia ha messo sul piatto 14 milioni ma l'opera non è una priorità per il paese. Meglio pensare ad investire su un collegamento con l'altipiano di Vezzena.

C'è poi la zona lago da riqualificare con il completamento della passeggiata circumlacuale, della spiaggia libera ripensando anche ad un collegamento veloce (ciclo-pedonale) con il centro paese. Chiunque diventerà sindaco, poi, metterà mano anche alla convenzione per il servizio di Polizia Locale. Così com'è non funziona e dal 1° gennaio 2016 andrà rivisto e ripensato. Sì al rilancio delle Terme per trasformare Levico in un polo internazionale di medicina alternativa, sì alla Valdastico e alla riorganizzazione dei tanti (forse troppi) spazi pubblici oggi inutilizzati presenti sia in paese che nelle frazioni. Quattro sindaci su cinque (escluso Sartori) vogliono la soppressione delle Comunità di Valle e tutti promettono di mettere mano rapidamente al Prg, fermo dal 2004 per dare un'anima al paese rilanciando l'economia, il turismo ed il lavoro. C'è anche una casa di riposo da ampliare (verso le ex scuole o l'ex ospedale?) e affrontare il problema delle nuove povertà. Oggi, infatti, sono 200 i residenti che chiedono alla Caritas di tutto per sopravvivere.

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