A caccia col defibrillatore

Sarà avviato prossimamente, in collaborazione con la sezione ella Croce Rossa, un corso di addestramento per l'uso dei defibrillatori per i guardacaccia dell'Associazione dei cacciatori trentini. Lo ha annunciato l'ex primario di cardiologia del Santa Chiara, Francesco Furlanello, durante la recente assemblea dei cacciatori cinofili all'oratorio di Mezzocorona. Del corretto approccio all'attività venatoria anche dal punto di vista fisico ha parlato, nella relazione sull'attività annuale del gruppo, pure il presidente Claudio Eccher, sottolineando alcuni traguardi raggiunti nella passata legislatura come i permessi per gli accompagnatori sulle strade di arroccamento, i campi di addestramento dei cani da ferma con sparo e la positiva soluzione degli oltre 800 contenziosi di nembrotti locali con le Regioni viciniore per uscite extraprovinciali considerate in contrasto con la legislazione nazionale.

Da Eccher, ma anche dal presidente provinciale della categoria, Giampaolo Sassudelli è arrivato l'invito per una maggiore coesione tra cinofili che in termini di numeri superano le 3.500 unità, circa la metà del detentori di porto d'arma per l'esercizio della caccia. Un appello sottolineato anche per le due formazioni dei cani da traccia. È stata inoltre sottolineata la costante emorragia di iscritti per opzioni in altre regioni o addirittura all'estero: un impoverimento del volontariato venatorio, uno degli assi portanti nel presidio del territorio e nella gestione della fauna.

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