La qualità delle relazioni per fare prevenzione

Una ricerca scientifica delinea le tendenze che caratterizzano l'attuale scenario giovanile

Bolzano – Una ricerca scientifica per verificare le correlazioni tra abbandono scolastico e consumo di droghe nei contesti della vita notturna e del tempo libero: i risultati sono stati presentati al pubblico altoatesino la settimana scorsa nel corso di un convegno organizzato presso l’Università. Il progetto è stato finanziato dal Fondo Sociale Europeo. Partner per la realizzazione dell’indagine sono stati il Forum Prevenzione, la Libera Università di Bolzano, la Caritas diocesana, l’associazione “La Strada – Der Weg”. Hanno collaborato la Provincia (Dipartimento alla Famiglia Sanità e Politiche sociali, Dipartimento Formazione ed Istruzione tedesca), l’Azienda sanitaria dell’Alto Adige, gli Streetworker di Merano e Burgraviato.

Gli obiettivi nelle parole della docente di socio-pedagogia Susanne Elsen: da un lato “prendere in esame i motivi dell’abbandono scolastico e dall’altro delineare le tendenze che caratterizzano l’attuale scenario giovanile”. Sono state condotte complessivamente 23 interviste con giovani che hanno interrotto la loro frequenza scolastica e somministrati complessivamente 226 questionari a giovani con un’età media di 21 anni. Dallo studio emerge innanzitutto l’importanza della qualità delle relazioni in famiglia, a scuola e nei vari ambiti della vita quotidiana delle persone. Lo ha sottolineato in particolare il direttore del Forum Prevenzione, Peter Koler. Il consumo di droga, secondo Noemi Bonell, del gruppo di ricerca, si caratterizza tra i giovani consumatori per un uso in contesti di socializzazione e “divertimento” e, d’altra parte, per far fronte a situazioni di disagio e malessere. È stato appurato come tutto ciò abbia un’influenza effettiva sulla quotidianità dei giovani che hanno abbandonato la scuola. Il clima della classe, i rapporti con i docenti e con i propri coetanei hanno un ruolo fondamentale per un andamento positivo della frequenza scolastica. In relazione al consumo di sostanze è emerso infine, se ce n’era bisogno, che gli amici hanno un’influenza molto maggiore rispetto ai genitori.

Restiamo parzialmente in tema. Si chiama Samuele Zandron il vincitore ex-aequo di “TIFIamo positivo”, un concorso nazionale bandito dal Comitato Italiano Sport contro Droga e dedicato al tema del “tifo positivo”, che gli imminenti campionati mondiali di calcio rendono di particolare attualità. Samuele infatti dopo la premiazione partirà per il Brasile, dove assisterà ad un allenamento della nazionale azzurra.

Il progetto coinvolge Ministero dell’Istruzione, CONI, Roma Capitale, UNICRI e Federazione Italiana Gioco Calcio e ha lo scopo di “far leva sulla creatività dei giovani, per favorire una diversa ‘cultura della sportività’: lo sport vissuto in quanto gioco, divertimento, socializzazione”. Samuele ha vinto il concorso con un video (visionabile su Youtube) intitolato “il Tifo è lo sport”: una riflessione sul significato e il valore del termine “tifo”. Lo studente bolzanino a dicembre si recherà in Qatar, per uno stage offerto dall’International Centre for Sport Security presso le proprie strutture: un percorso educativo e formativo finalizzato a restituire allo sport la sua dimensione di gioco e di evento sociale divertente e sicuro.

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