L’ultima benedettina

Dopo l'edizione del 14 giugno, il Comitato non rinnoverà l'appuntamento sul Doss Trento: “I tempi sono maturi per fermarsi”, spiega Zanotti

Sabato 14 giugno rivive sul prato del Doss Trento la “Cena Benedettina de Sancto Apolenario”, organizzata dal Comitato in Dextera Athesis. La manifestazione, giunta alla sua 25esima edizione, fa da prologo alle Feste Vigiliane. Ma sarà l’ultima Cena Benedettina.

“Piedicastello non conosce più le ferite della tangenziale; le pietre dell’antica abbazia sono riaffiorate tracciandone perimetri e percorsi; il Doss Trento è diventato un parco di casa dove colloquiare con il mondo. I tempi sono maturi per fermarsi – spiega ai microfoni di Trentino InBlu Andrea Zanotti, presidente del Comitato organizzatore – e per riconsegnare la Cena benedettina ad una cronaca che già si fa storia”. E’ così che per l’ultima volta al calar della sera si potrà rivivere lo scenario suggestivo che dal 1994 ha regalato la magia del passato: il silenzio della notte, la salita a piedi, l’accoglienza dei monaci benedettini, la benedizione della mensa, la consumazione del pasto frugale servito dai monaci stessi tra il tremolio delle fiaccole e le note dei canti gregoriani in un clima di ascolto e di mistero partecipato, ben diverso da quello delle sagre paesane. “Oggi la Cena benedettina, che per anni si è offerta come strumento utile di riflessione sulla nostra storia e sulla nostra identità, tocca il suo punto più alto – aggiunge Zanotti – e la finzione tinge alla sua verità restituendo al mondo benedettino il senso profondo di questo stare insieme”. Diversamente dalle precedenti edizioni è stato reso noto il nome dell’ospite d’onore della cena: si tratta dell’Abate primate di tutti i benedettini, Dom Nothgar Wolf. Uomo eclettico e dinamico, (suona chitarra rock e flauto traverso, e con una band si esibisce spesso nel repertorio degli anni 70 ndr), Wolf è autore di numerosi saggi e bestseller tradotti in varie lingue, ha studiato filosofia, poi teologia e anche zoologia e chimica, e si occupa anche di management. A questo massimo esponente dell’ordine religioso millenario sarà affidata la celebrazione della dedicazione dell’altare in Sant’Apollinare, sabato 14 giugno alle 18. “La chiesa riconquista così il suo antico rango di chiesa abbaziale – aggiunge Zanotti – da parte del Comitato sarà inserita una capsa bronzea con le reliquie e il simbolo di in Dextera Athesis, per rimanere nella memoria della storia”. La cerimonia di benedizione dell’altare sarà preceduta alle ore 17 in San Lorenzo dai Vespri presieduti dall’Arcivescovo mons. Luigi Bressan, con un invito alla partecipazione di tutti i religiosi. Un incontro comunitario di preparazione è previsto giovedì 12 giugno alle ore 2030 nell’antica abbaziale di S.Apollinare, dove il giorno seguente alla stessa ora si esibisce il concerto del coro In Dulci Jubilo.

Un riconoscimento infine alle 60 mila persone che in questi anni hanno arricchito con la loro partecipazione la manifestazione e agli oltre 120 volontari senza contare i monaci. “La Cena non ha attraversato invano il suo tempo: ha avuto la capacità di attrarre testimoni significativi della nostra epoca – conclude Andrea Zanotti- nutrendo l'orgoglio di mostrare come una piccola terra possa dialogare con un mondo grande e restituire l’essenzialità e la frugalità della condivisione”.

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