Le pietre raccontano…

Al museo mineralogico “Pietra viva” gestito dai gemelli Pallaoro la storia della valle del Fersina e dei suoi popoli

“Pietra viva”, una espressione che in lingua italiana viene definita “ossimoro”: due parole che esprimono concetti opposti. E generalmente in una pietra normalmente troviamo ben poco di “vivo”. Ma non appena si mette piede nell'edificio che in località Stefani di S. Orsola ospita l'omonimo museo, ci si rende conto che la pietra è davvero viva, perché trasmette informazioni e notizie facendo rivivere la storia.

Il merito è di Mario Pallaoro, uno dei due noti gemelli ospitati numerose volte, per la loro competenza mineralogica, alla trasmissione TV Geo&Geo di Sveva Sagramola. La sua capacità narrativa non si limita a descrivere la gran quantità di minerali esposti nelle sale dell'edificio, ma li trasforma in soggetti narranti, che trasmettono sentimenti di partecipazione alla storia delle popolazioni locali degli ultimi millenni. Non solo la storia legata alla valle dei Mocheni, ma con un orizzonte più vasto, che abbraccia gran parte dell'arco alpino, anche se poi i dettagli maggiori arrivano dalla storia locale e in particolare dall'ultimo millennio.

Protagonista ovviamente il torrente Fersina (che richiama etimologicamente il ferro fersen…), prima palestra dei due ragazzini Pallaoro che furono attratti dalle acque ma soprattutto dalle pietre che lungo il percorso emergevano con caratteristiche e colorazioni diverse. Da quei primi passi fu logico il passaggio ad un'attività di ricerca che portò i due gemelli in viaggi anche fuori dall'Italia, alla ricerca di quelle particolari pietre che per loro erano libri aperti sulla storia dell'umanità e che avrebbero voluto far conoscere alla maggior parte delle persone.

Il passaggio dall'hobby personale ad un'attività didattica e culturale vera e propria fu reso possibile una dozzina d'anni fa, quando il Comune di S. Orsola, con grande lungimiranza, fece una scelta che a qualcuno parve anche azzardata e poco produttiva, come quella di destinare un vecchio edificio ad un museo che completasse la valorizzazione della Valle che già avveniva al Filzerhof con l'Istituto Culturale Mocheno. Non a caso fu scelto in località Stefani un vecchio edificio che 150 anni prima era stato di Gaspare Paoli, l'allora “sindaco” di S. Orsola, come confermato dalla scritta originale esterna. Di quell'epoca è stata mantenuta e restaurata una sala ricca di affreschi che riportano paesaggi di varie città di allora.

La visita al Museo dura circa un'ora e percorre le varie ere geologiche, con richiami all'epoca del ferro, del rame, del bronzo, ad Ötzi e con l’esposizione di oggetti artigianali, ma soprattutto pietre che Mario Pallaoro sa rendere vive anche con l’immancabile dimostrazione dello scoccare delle scintille dalla pietra focaia, che aveva portato l’uomo alla scoperta del fuoco. L’attrezzatura esterna per la ricerca dell’oro e il sentiero didattico verso il Fersina completano questo particolare museo aperto a tutti, visitato soprattutto da comitive straniere e da scolaresche. Informazioni al 339/8159225 o sul sito www.museopietraviva.it

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina