Più italiani fra i bisognosi

La crisi colpisce anche i trentini senza lavoro: i dati della Caritas e di Comunità Solidale

Un albero che perde le foglie, poi lo stesso albero che torna a fiorire. I volontari della Caritas e della Fondazione Comunità Solidale – quasi 800 persone in tutto – ricorrono a quest'immagine per illustrare il rapporto fecondo “fra le fatiche incontrate e le risposte offerte” che emerge dall'ottavo Rapporto annuale 2013 sulla propria attività. S'intitola “Intrecci d'umanità” ed è stato presentato ai media locali e ad un folto gruppo di operatori martedì: “Dietro alle cifre vogliamo vedere i volti delle persone che si rivolgono a noi – ha spiegato uno dei volontari, Giorgio Broli – e quel desiderio di ritrovare speranza che li anima”.

E' rimasto stabile il numero delle persone – 3770 – rivoltesi ai servizi di Caritas e Comunità Solidale, ma è cresciuto del 26% il numero delle richieste relative a generi alimentari, servizi di ascolto e accompagnamento, vestiario e finanziamento.

Il dato più eclatante, messo in evidenza dalla curatrice del Rapporto Francesca La Serra, è l'aumento del 17% degli utenti italiani (erano 1031, ma 632 cinque anni fa), che presentano anche un'età medio-alta. “Sono uomini al limite della depressione, sbalzati da una vita sul luogo di lavoro ad una vita casalinga priva di rapporti sociali; sono donne che spesso si immettono per la prima volta sul mercato del lavoro, per compensare il brusco calo delle entrate familiari”.

Il direttore della Caritas, Roberto Calzà, ha sottolineato che queste realtà vanno a interessare anche le realtà periferiche dei paesi, imponendo sul territorio un'attenzione sempre più capillare, mentre il direttore di Comunità Solidale Christian Gatti porta l'attenzione sul problema-casa: “Il fenomeno dei senza dimora si va accentuando; oltre alla prima accoglienza è importante strutturare percorsi di inclusione – come le esperienze avviate con gli utenti “alla pari” – che sappiano stimolare le persone a uscire da questa fase di grande crisi”.

Nel Rapporto emerge l'efficacia del progetto “Credito Solidale” per i finanziamenti sulla casa e il progetto “Ridare Speranza” che ha coinvolto 21 persone in difficoltà, di cui 13 italiani e 8 stranieri. Oltre all'impegno per intervenire sulle cause strutturali della povertà, durante il dibattito si è condiviso il rilievo dell'assessore regionale Violetta Plotegher che invita a rivedere le politiche abitative, puntando su formule come l'housing sociale e il co-housing.

d.a.

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