Quando la via è “social”

Il progetto, promosso da Impact Hub e Associazione H2O+, collega su Facebook i residenti

Nasce a Rovereto la prima “social street”, dopo il grande successo di Bologna e l'avvio, per alcuni aspetti difficoltoso, di Trento. L'iniziativa è promossa da Impact Hub di Rovereto e dall'Associazione H2O+ di Trento. La presentazione del progetto roveretano è avvenuta giovedì 19 giugno in un salotto urbano, allestito in via Roma. L'incontro è servito per conoscere le esperienze precedenti nella consapevolezza che ogni “social street” non potrà mai essere la fotocopia di un'altra.

Dal settembre 2013 sull'onda dell'entusiasmo dell'ormai famosa via Fondazza, a Bologna sono sorte ben cinquantotto “social street”, con 900 persone collegate tramite Facebook. “Funzionano quasi tutte, anche se qualcuna è meno dinamica”, ha detto Michela Bassi, fondatrice della “social street” bolognese di via Duse, una strada di periferia con problemi di integrazione e la presenza di diverse etnie. Nonostante ciò, dopo una iniziale diffidenza, ora il progetto “funziona benissimo”. Non così per Trento. Attualmente la “social street” di via Suffragio, nata lo scorso dicembre, conta cinquanta iscritti nel gruppo di Facebook. “Ma non c'è un forte coinvolgimento degli aderenti quando si tratta di organizzare delle iniziative”, afferma il fondatore, Federico Zappini. “Forse le numerose realtà associative e di volontariato presenti in Trentino e il fatto che qui la crisi economica si senta di meno possono essere alcuni dei motivi del mancato entusiasmo”, spiega Zappini.

Tra le ragioni infatti della nascita delle “social street” ci sono anche necessità economiche, che inducono le persone a cercare sostegni e aiuti reciproci. Zappini coglie però anche il lato positivo della “social street” del capoluogo. C'è stata infatti una buona risposta di urbanisti e architetti, che desiderano proporre una nuova gestione condivisa degli spazi pubblici. A tal fine è stato organizzato un incontro, aperto alla cittadinanza, che si terrà lunedì 7 luglio, alle 17.30, presso la biblioteca comunale di via Roma, a Trento. Si parlerà tra l'altro di “beni comuni”, di “buone pratiche di vicinanza” e del “regolamento per l'amministrazione condivisa”, tra comuni e cittadini. Inoltre si sta organizzando con i negozianti di via Suffragio un festival di sette giorni per animare la zona, in programma a settembre.

In tutta Italia le “social street” sono 280, sedici nel mondo. “Prima il vicino era solo l'avversario di condominio, ora nascono amicizie”, ha aggiunto Bassi. Le iniziative sono molteplici, si organizzano anche concerti in strada e aperitivi settimanali. Adesso si attende la risposta di parte dei residenti del centro storico di Rovereto e si vedrà che tipo di “social street” potrà nascere nella città della Quercia.

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