Sotto la neve… danni

Oltre mille volontari della Sat impegnati sulle montagne trentine per ripristinare i sentieri e gli accessi ai rifugi. La Sat ha istituito un fondo straordinario per far fronte agli interventi

Sono state settimane di intenso lavoro per gli oltre mille volontari della Sat – la Società degli alpinisti tridentini – impegnati sulle montagne trentine per ripristinare i sentieri e i rifugi distrutti dalla neve e dalle precipitazioni eccezionalmente abbondanti dell’inverno e della primavera appena trascorsi. “Un lavoro straordinario – commenta il presidente della Sat, Claudio Bassetti – che ha permesso di sistemare almeno un accesso a ciascun rifugio, in modo da garantire l’apertura ufficiale della stagione (il 20 giugno). Rimane comunque ancora molto da fare”.

Sono 34 i rifugi e 5300 i chilometri di sentieri (di cui 27 chilometri di vie ferrate) di pertinenza della Sat. La grande quantità di neve caduta in inverno, che in alcuni casi ha superato i 10 metri, oltre alle abbondanti piogge hanno in parte distrutto le vie di accesso a malghe e rifugi. Frane e smottamenti del terreno hanno reso inagibile la maggior parte dei sentieri di alta quota; alcuni tracciati sono stati addirittura cancellati dalle valanghe; i sentieri nei boschi sono stati invasi da alberi e piante che hanno ceduto sotto il peso della neve.

Le precipitazioni record hanno fatto crollare passerelle e ponti e spezzato cartelli e indicazioni sentieristiche.

“E’ stato un inverno davvero eccezionale – spiega ancora Bassetti, – difficile anche per le strutture, rifugi, baite e malghe. Un esempio su tutti, il rifugio Agostini, crollato sotto il peso della neve. I volontari della Sat, assieme alla Protezione civile e ai gestori sono riusciti a sistemare in parte i danni, consentendo l’apertura del rifugio, che avrà comunque per quest’estate 20 posti letto in meno a disposizione. Consiglio, comunque, a chi intende effettuare escursioni di informarsi sull’apertura effettiva dei rifugi e sull’agibilità del sentiero”.

Il lavoro dei volontari prosegue in queste settimane, in quanto la neve in alta quota non è ancora sciolta e, quindi, potrebbero emergere altri danni.

Per questo motivo, la Sat ha deciso di istituire un fondo straordinario per far fronte agli interventi di emergenza per sistemare strutture e vie di accesso. “Servono migliaia di euro per sostenere le spese – spiega il presidente emerito Franco Giacomoni –. La Sat, fin dalla sua fondazione, ha pensato agli altri, alle popolazioni in difficoltà che vivono in montagna. Ora siamo noi a chiedere al Trentino di darci una mano. Non basta il finanziamento pubblico. Ci rivolgiamo a soci, guide alpine, albergatori, privati cittadini, per chiedere un aiuto per affrontare questo momento di difficoltà. Basta un contributo, anche piccolo. I sentieri e i rifugi sono un bene di tutti”.

Per chi volesse contribuire, il versamento va fatto presso la Cassa Centrale Banca sul conto corrente IT5200359901800 000000094904 indicando come causale “Fondo emergenza strutture alpinistiche”.

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