I giovani? Attenti al territorio

Trentacinque ragazzi sono impegnati in questi giorni in un progetto di sistemazione del verde pubblico e di riassetto dell’arredo urbano

Si riconoscono facilmente perché indossano un giubbino catarifrangente, sono divisi in squadre e portano una maglietta identificativa del proprio gruppo di appartenenza. Il loro compito è prendersi cura del territorio con attività di sistemazione del verde pubblico e di riassetto dell’arredo urbano.

Sono i 35 giovani residenti in sette comuni della piana rotaliana (Lavis, Mezzocorona, Mezzolombardo, Nave S.Rocco, Roverè della Luna, San Michele all’Adige e Zambana) che hanno preso parte al progetto “Prendiamoci cura del nostro territorio”. L’iniziativa, giunta al secondo anno, è frutto della collaborazione tra la Comunità Rotaliana-Konigsberg e i Piani giovani di Zona della Piana Rotaliana e di Lavis e Zambana, e nasce con l’intento di proporre azioni volte a sviluppare e valorizzare le competenze e la formazione dei giovani per avvicinarli al mondo del lavoro, in cambio di una retribuzione a fine progetto tramite voucher.

Il progetto cominciato lunedì terminerà il 25 luglio. In questi giorni alcuni giovani, sotto la guida dei tutor (educatori della cooperativa Kaleidoscopio) sono all’opera ai Sorni di Lavis impegnati nella ritinteggiatura del tratto di parapetto in prossimità della chiesa di S.Maria Assunta. Un altro team, invece, è occupato nella riverniciatura delle recinzioni che circondano il cortile delle scuole elementari di Mezzocorona. In programma c’è anche il restauro della bacheca comunale in legno a S.Michele all’Adige, la tinteggiatura e la sistemazione del centro sportivo di Nave S.Rocco e altre attività simili.

Le cinque squadre sono formate da ragazzi e ragazze fra i 16 e i 18 anni da copiere; ognuno di loro proviene da un comune diverso e prestano il loro servizio su tutto il territorio della Comunità. Ciò è perfettamente in linea con un’altra finalità del progetto che è quella di favorire la socializzazione e lo spirito di collaborazione nel gruppo. Prima di partire con le attività i ragazzi, nella prima settimana di luglio, sono stati coinvolti in una serie di incontri di formazione sulle norme di sicurezza sul lavoro e laboratori dove si sono cimentati nella serigrafia e nell’arte del legno.

Questo momento formativo ha dato libero spazio alla loro creatività e inventiva. Un team ha preparato le magliette del progetto e il logo mentre un altro ha realizzato le targhette in legno da esporre a lavoro finito. “Questa prima fase del progetto è stata importante per rafforzare il senso di appartenenza al gruppo e alle finalità del percorso”, spiega Manuel Facchinelli, uno dei tutor.

Parlando con i ragazzi è emerso come la scelta di partecipare al progetto sia stata dettata non solo dalla certezza di avere un’occupazione per l’estate, ma anche da un desiderio di condivisione, di indipendenza e la voglia di provare una nuova esperienza. “Essendo il mio primo lavoro per me è un’occasione per mettermi alla prova”, spiega Virginia di S.Michele all’Adige. “Avevo sentito parlare bene di questa esperienza da alcuni miei amici che l’hanno fatta l’anno scorso e allora ho pensato di partecipare”, dice Nicola di Lavis. “È un modo anche per sentirmi più indipendente dai miei genitori”.

“Prendiamoci cura del nostro territorio” si riconferma un’esperienza altamente formativa per i giovani. Un’occasione speciale per mettersi in gioco, sperimentare il lavoro di squadra, il rispetto degli orari, le regole, dove spirito di collaborazione, responsabilità e senso civico rappresentano i punti di forza di questa esperienza.

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