Per non dimenticare

Un nuovo museo e due mostre, nel centenario dello scoppio della Grande Guerra

Nel centenario dello scoppio della Grande Guerra, un nuovo museo e due mostre parlano della tragicità del primo conflitto mondiale in val di Sole. Sabato scorso, dopo il recupero iniziato nel 2008, è stato inaugurato il museo di Punta Linke (3.629 metri nel gruppo Ortles-Cevedale), il più alto d'Italia, dedicato alla Guerra Bianca, in gestione al Museo della guerra di Peio, che con guide alpine e volontari accompagnerà i visitatori sul sito.

Punta Linke, durante la guerra postazione austroungarica fra le più elevate, oggi è stata riscoperta con una galleria scavata nella roccia e nel ghiaccio, un magazzino e una baracca in direzione del Vioz, testimonianza della vita dei soldati in alta quota.

Durante l'inaugurazione le autorità, tra cui il presidente della Provincia Ugo Rossi e il sindaco di Peio, Angelo Dalpez hanno evidenziato l'importanza di non dimenticare, l'assurdità della guerra e la necessità di preservare sempre la pace, in luoghi che furono cornice di scontri tra austriaci ed italiani.

Obiettivo questo, che fa da filo conduttore ad altre due esposizioni. A Mezzana, nei pressi della Famiglia Cooperativa, la mostra “La Grande Guerra 1914-1918” presenta uno spaccato della guerra in valle, con oggettistica e ricostruzione di ambienti, come la postazione del telegrafo o delle brande dei soldati, o ancora le stufe da campo; suggestiva la parte della mostra dedicata al cimitero delle bombe.

Si ricorda anche il ruolo di donne e ragazzi che portavano masserizie e materiali ai forti di Vermiglio, partendo dal comando del Rajon di Fucine (erano stati ingaggiati dall'esercito austroungarico) su mulattiere, con buoi o vacche, partendo la sera e giungendo la mattina dopo. Tra questi, lo racconta in un video, c'era anche un ragazzino, Pietro Gosetti di Mezzana, che all'epoca svolgeva proprio questi compiti. Presente anche un presepe creato con filo spinato e i pallini delle granate di Ezio Gosetti, oltre ai resti di un albero di Natale ritrovato sul ghiacciaio del Presena orientale sotto le postazioni austriache della Sgualdrina.

All'interno della mostra – aperta lunedì, mercoledì, venerdì e domenica ore 10-12 e 16-19, gli altri giorni 16-19 e 20.30-22 (ingresso libero) – si trovano anche il famoso “Ai miei popoli”, proclama con il quale l'imperatore Francesco Giuseppe annunciava l'inizio del conflitto), oggetti di uso quotidiano e medico, una bussola (Budapest 1915) proveniente da casa Braghi e il diario inedito di Giacomo Bertolla, soldato in Galizia.

A Forte Strino, sabato 19 luglio alle 17.30, si inaugura invece la mostra “Forte Comune 1914/2014” visitabile fino al 28 settembre con la collaborazione delle gallerie Buonanno Arte Contemporanea e Studio d'arte Raffaelli. All'interno saranno esposte opere, anche inedite, che parlano del dolore, della perdita, della precarietà della guerra gli artisti Michelangelo Galliani e Andrew Gilbert.

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