«Passi coraggiosi»

SOMMARIO: Mattia Civico, politico con due passioni: la musica e gli scout. Unite in un nuovo CD

“La raccolta è la sintesi di vent'anni di canzoni scritte per AGESCI in occasione di eventi regionali e nazionali. E' il mio grazie a chi, direttamente e indirettamente, mi ha donato tempo, pensieri, permettendo a me e a molti altri di incontrare storie, maturare pensieri e scelte”. La dedica è stampata nella seconda di copertina dell'ultimo CD: dodici brani, per lo più inediti, dal titolo “Il coraggio nei piedi”.

Mattia Civico: oggi consigliere provinciale ma senza mai abbandonare la passione di cantautore?

E' rimasta ed è vitale, nel senso che è uno spazio di creatività e anche di riflessione personale che mi serve anche per il lavoro che faccio attualmente. Per me il canto e la composizione sono fonte di ispirazione, di riscoperta di alcune radici e di alcune scelte di fondo.

A vent'anni magari era anche un sogno di carriera la musica?

Quando si ha quell'età si sogna sempre che le grandi passioni poi si traducano nel mestiere, anche se penso che sia molto faticoso fare oggi il musicista a tempo pieno. Per cui è bene per me che rimanga una passione, un modo di esprimere alcune idee.

Idee legate a scelte di fondo come l'appartenenza al mondo scout come conferma "Il coraggio nei piedi" composta per la prossima Route nazionale di quest'estate a San Rossore in Toscana?

Sì, ho una storia di appartenenza all'associazione degli scout cattolici italiani e in questi vent'anni spesso mi sono stati chiesti canti legati a temi e a momenti particolari. In occasione della Route di quest'anno ho pensato di raccoglierle anche per dire grazie all'associazione che in questi anni mi ha permesso di maturare.

Lei sarà alla Route?

Proprio ieri ho chiesto di far parte dei volontari, ma non so ancora che compito mi verrà assegnato.

Quale aspetto sottolinea di più nella sua musica?

Una spiritualità legata in maniera inscindibile alle scelte e alla concretezza della vita, come indica l'appartenenza all'associazione: il richiamo all'essenzialità, il rapporto con la natura e con gli altri. Nelle mie canzoni cerco di mettere insieme tutte queste componenti.

"Il coraggio nei piedi" che cosa racconta?

La Route sarà sul coraggio. La canzone vuole dire che il coraggio non è un concetto astratto. Il coraggio si misura nei piedi e alla fine quello che conta è dove tu collochi la tua storia, e quindi i tuoi piedi, dove metti le radici, da che parte stai, accanto a chi cammini. La folgorazione per me sono state le parole di don Tonino Bello: "Beati i piedi dei costruttori di pace". È una declinazione delle beatitudini che mi ha molto colpito e me la porto dentro da allora. Beati i costruttori di pace, perché la pace non si costruisce a parole o con le buone intenzioni. Beati i piedi richiama il fatto che è necessario andare li, dentro nelle contraddizioni e starci.

Ma starci in che modo?

Stare nelle contraddizioni con un perché, nutrire sempre molta curiosità. Quello zaino che l'AGESCI chiede è sempre pronto sulla porta di casa, pronti sempre a partire. E quindi essere nelle contraddizioni, nei tentativi, nelle tensioni… e farlo con i propri limiti.

La politica rientra tra queste contraddizioni?

Sì, anche se l’impegno nelle istituzioni è necessario che sia a termine. Questa è la mia seconda legislatura e penso che dieci anni della propria vita dedicata alle istituzioni siano un tempo significativo e sicuramente non esente da fatica e da sacrifici. Ma è appassionante ed è un privilegio poterlo fare. (Ha collaborato Anna Tengattini)

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