“Sopra il nostro paesello è caduto un bombardiere”

“American Heroes”, Castellano ricorda a 70 anni di distanza la tragedia dell'11 novembre 1944, quando un bombardiere americano precipitò con sei militari a bordo in una radura vicino all'abitato. I piccoli pezzi si sparpagliarono per centinaia di metri e bruciarono per diverso tempo. Uno dei componenti l'equipaggio riuscì a lanciarsi, atterrando a Noarna, ma non sopravvisse perché durante la discesa il paracadute prese fuoco.

La commemorazione avverrà la mattina di sabato 2 agosto, a partire dalle 10.30, con il ritrovo alla cappella dei caduti di Castellano. L'evento rientra nelle iniziative della manifestazione “Castelfolk”. Sarà presente un picchetto d'onore americano e il figlio Jack del tenente John Seddon, uno degli aviatori deceduti. Alle 11.15 verrà scoperta una stele dedicata ai caduti. Saranno messi in mostra, inoltre, alcuni pezzi dell'aereo, raccolti di recente con il metal-detector.

L'aereo militare, un B25-J Mitchell, era decollato dalla Corsica e si accingeva a bombardare il ponte ferroviario di Calliano, quando fu colpito dalla contraerea tedesca. Castellano è sempre stato riconoscente al pilota, che con un'abile e coraggiosa manovra evitò che l'aereo precipitasse sulle case. I corpi dei soldati sono sepolti al cimitero nazionale di Long Island a New York.

La sezione culturale Don Zanolli della Pro-Loco “Castellano-Cei” ha ricostruito la vicenda con testimonianze e foto pubblicate su Facebook. La pagina web, creata con l'alto patrocinio dell'ambasciata USA in Italia e con l'appoggio dei comuni di Rovereto e Villalagarina, è aperta al contributo di tutti e raccoglie testimonianze di chiunque ne abbia.

Sul sito si trova anche una pagina del diario di Gina Pizzini, classe 1924, con la data del giorno della tragedia. “Anche qui da noi la guerra incomincia a farsi sentire”, scriveva la signora. “Sabato 11 novembre verso mezzogiorno sopra il nostro paesello è caduto un mic bombardiere e con esso sono periti sette aviatori”.

Dopo l'accaduto, tra i paesani girò subito la voce della possibile presenza di una donna nell'equipaggio, per il rinvenimento di oggetti femminili. “Le vittime sono tutte identificate, gli americani portavano con sé oggetti femminili e denaro per regalarli alle donne, qualora avessero avuto bisogno di rifugio o assistenza”, puntualizza Claudio Tonolli, coordinatore della sezione culturale.

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