Dal latino “roboretum”

Il simbolo della città si trovava anche nel parco dell’Ossario: un'antica quercia, tagliata qualche anno fa perché malata, di cui è rimasto parte del tronco.

Rovereto – Lo stemma della città è caratterizzato da un rovere al naturale, sradicato, con foglie verdi e frutti in campo d'oro. Ai lati della pianta le lettere maiuscole dorate “CR”. Per quanto concerne l'ornamento, sotto lo stemma ci sono due fronde legate da un nastro: a destra una di alloro fogliata al naturale con i frutti rossi e a sinistra una di quercia fogliata ghiandifera.

Pare infatti che Rovereto – quantunque non vi siano documenti storici certi riguardo alla toponomastica – derivi dal latino “roboretum”, ovvero querceto, forse per la grande quantità di roveri presenti in zona. Fin qui arrivarono i romani; in merito sono state trovate epigrafi e diverse tombe, nell'area tra Drio Pozzo – via Orefici – via della Terra- piazza Podestà e in San Giorgio.

“Forse l'abitato si è sviluppato in relazione alla vicinanza della Via Claudia Augusta Atesina, fatta costruire dall'imperatore Claudio e transitabile nel 46 d.C.”, scrive Virginia Crespi Tranquillini in “Rovereto”, editore Longo. Nei documenti antichi si trova la forma dialettale “Roverédo”, molto usata nel Settecento, storpiato in Rovredo, nel XIII secolo, mentre Venezia, che dominò per circa un secolo dal 1416 al 1509, aveva sempre usato la dizione “Roverè”. Rovereto come la si chiama oggi appare nei documenti del primo Ottocento.

Sembra – scrive Emilio Toldo – che lo stemma sia apparso verso i primi del quindicesimo secolo, sotto i Castelbarco. La Repubblica di Venezia lo riconobbe sempre valido. Quando poi Rovereto ritornò sotto l’Impero austriaco, Massimiliano I anzitutto confermò gli statuti e i privilegi e nel 1511 le conferì il titolo di città. Ecco dunque nello stemma anche la corona di “Murale di città”. Solo più tardi si aggiunse il motto: “Magno cum robore quercus ingentes tendet ramos” (“Con grande vigore la quercia stende i suoi ingenti rami”).

Il simbolo della città si trovava anche nel parco dell’Ossario dei caduti: una grande e antica quercia, tagliata qualche anno fa perché malata, di cui è rimasto parte del tronco.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina