I guardiani di Villa Welsperg

Secondo la tradizione piantare un tiglio significava assicurarsi la protezione della natura

Val Canali – Guardiani, da oltre 150 anni. Sono i tigli di Villa Welsperg, costruita nel 1853 come come casa di caccia della famiglia dei Conti austriaci che le dà il nome, e oggi sede dell’Ente Parco Naturale Peneveggio Pale di San Martino.

Con tutta probabilità, i due esemplari più antichi (uno dei quali, malato, si è schiantato nella notte del 10 novembre del 2013 a causa del forte vento) furono piantati mentre si edificava la struttura. Secondo una tradizione austriaca – ma anche slovena, tedesca e francese – piantare un tiglio significava infatti assicurarsi la protezione della natura. Meglio ancora, appunto, se erano due: uno selvatico di forma slanciata, foglie piccole e scure, fioritura precoce, che rappresenta l'uomo e l'inverno, accanto a quello nostrano dalla chioma espansa, foglie grandi e chiare, che fiorisce più tardi e ricorda la donna e l'estate.

È Anna Cassarino, promotrice del progetto “A scuola dagli Alberi”, a raccontarci questa storia, assieme alle proprietà di questi alberi. I tigli hanno qualità emollienti e disintossicanti, al punto che mangiare il carbone fatto col legno dei loro rami è fra i più efficaci rimedi per salvarsi dagli avvelenamenti. Per questo, fin dall'antichità questi alberi hanno avuto il titolo di grandi guaritori. Per questo le piazze dei paesi e i giardini o i viali dei castelli ne erano ornati.

Fra i rami di tigli secolari, in Germania si faceva suonare la banda cittadina o i musicisti durante le feste. Sotto la loro protezione si tenevano riunioni importanti per la comunità, come a Cavalese dove c'è ancora il “banco de la reson”, il doppio anello di sedili di pietra con al centro un piccolo tavolo circolare e grandi tigli tutt'intorno.

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