Il re d’Europa

Sugli Altipiani Cimbri si trova il Pez del Prinzep, un monumento naturale con 250 anni di storia

Lavarone – Pochi sanno che il più grande abete bianco d'Europa si trova in Trentino. Imboccando da Levico o da Caldonazzo la pittoresca strada “del Menador” – antica mulattiera militare – improvvisamente le ripide salite e gli stretti tornanti scavati nella roccia lasciano spazio all'ampio e soleggiato pianoro di Monterovere e di Malga Laghetto.

È proprio qui, sugli Altipiani Cimbri, che si trova il Pez del Prinzep (o Avez del Prenzipe) che con i suoi 54 metri di altezza e un'età stimata di oltre 250 anni è il più maestoso esemplare di abete bianco vivente d'Europa. Cinque persone che si tengono per mano non bastano per abbracciare il suo tronco. Questo autentico monumento naturale ha una circonferenza alla base di sei metri e un volume calcolato in circa 37 metri cubi.

La leggenda popolare racconta che il nome derivi da quello di una donna della famiglia dei Nicolussi Principe di Luserna, moglie di un Capocomune di Lavarone degli anni '30. La donna riuscì a convincere il marito a non tagliare l'imponente e stupenda pianta, anche se allora il valore del legname era molto superiore a quello di oggi.

È difficile intendere quanto possono essere effettivamente lunghi due secoli e mezzo di storia, soprattutto se rapportati alla vita di una persona. Per collocare temporalmente il momento in cui è germogliato il seme che ha dato origine a questo albero occorre andare indietro di cinque o sei generazioni, nel periodo in cui Napoleone era impegnato a conquistare l'Europa e James Watt inventava la macchina a vapore.

Scavando nelle memorie dei cimbri pare che siano stati diversi i personaggi storici che omaggiarono con la loro visita il Pez del Prinzep. Tra tutti coloro che alzarono il naso per cercare di scorgerne l'alta cima tra l'azzurro del cielo vi è certamente da menzionare Carlo I, ultimo Imperatore d'Austria, successore di Francesco Giuseppe.

All'ombra di questo monumentale albero, poco lontano dallo specchio d'acqua di Malga Laghetto, è anche passato Sigmund Freud, fondatore della psicanalisi e grande amante della montagna. Egli era solito soggiornare a Lavarone nel periodo estivo, e proprio qui pare che provasse le suggestioni utili ad ispirare le sue ricerche.

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