Una pieve e un santuario, tesori da scoprire

Vengono proposte anche quest'anno dai volontari della FDA le visite guidate alle chiese di Vigo e di Dasindo, i due paesi che dal 1992 si sono uniti nella Festa dell'Agricoltura. Una proposta che si accosta senza timore alle altre manifestazioni della Festa, con l'auspicio che l'agricoltura, vocazione e risorsa della zona, faccia sempre più rima con cultura.

La visita alla pieve di Vigo Lomaso si terrà giovedì 14 agosto alle ore 17, mentre sabato 16 agosto sempre alle 17 ci sarà quella al santuario mariano di Dasindo. Non è necessaria la prenotazione: tutti sono i benvenuti. Due chiese tanto vicine e tanto diverse: maestosa e severa la pieve, fuori dal centro abitato, armonioso e incantevole il santuario, tra le case del paese.

La pieve di Vigo Lomaso è dedicata a S. Lorenzo, patrono del paese. È costruita su un luogo di culto antico: lo testimoniano alcuni reperti e le piccole are trovate in zona e dedicate a divinità precristiane. È la prima pieve delle Giudicarie Esteriori ed è l'unica chiesa trentina con battistero esterno. Ha origini antichissime: il riscontro di "eleganti resti ornamentali" conferma un ruolo importante in epoca longobarda. Nel XIII secolo prese forma la chiesa romanica, a capanna, a tre navate, col tetto a capriate. Oggi, dopo le aggiunte “gotiche” e la ristrutturazione del secolo scorso, è facile immaginare le fattezze della originaria chiesa romanica. Autentiche sorprese riserverà la visita al battistero.

Il santuario mariano di Dasindo esisteva già nel 1251; la piccola chiesetta romanica di allora venne ampliata in epoca tardo gotica e poi assunse le sue dimensioni attuali sul finire del '500 ad opera di Giovanni Maria Filippi, che fuse magistralmente elementi gotici e rinascimentali. Il bellissimo portale, opera di Giovanni Mira (1596) e anche le due cupole semisferiche del transetto rendono unica la chiesa nel Trentino. La chiesa custodisce un vero e proprio tesoro, completamente nascosto fino a pochi anni fa: il ciclo di affreschi dell'abside, databile attorno al 1540, attribuito a Simone II Baschenis. Dopo pochi decenni si decise, inspiegabilmente, di nascondere gli affreschi ricoprendoli con la calce ed erigendo l'ancona. All'esterno della chiesa, è collocato il monumento del poeta romantico Giovanni Prati, nato a Dasindo, di cui quest'anno ricorre il bicentenario dalla nascita.

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