Santa Maria Maggiore, scoperti mosaici romani

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Questa mattina l’assessore provinciale alla cultura Tiziano Mellarini, accompagnato dal sovrintendente per i beni culturali Sandro Flaim, ha effettuato un sopralluogo, nella zona di Santa Maria Maggiore a Trento, dove sono stati ritrovati alcuni mosaici romani  durante i lavori alle fondamenta di un palazzo datato IV –V sec. d.C.

 “Pur nelle oggettive difficoltà che questa indagine archeologica presenta – ha precisato l’assessore – fortemente condizionata da problemi di natura statica dettati dalla presenza dell’edificio sovrastante, la Provincia sta proseguendo con le ricerche e valutando attentamente le possibilità di valorizzazione del sito”. L’assessore ha inoltre spiegato che porterà la questione in Giunta provinciale e si confronterà con il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta. (Ascolta audio qui sotto) 

 

L’indagine archeologica attualmente ancora in corso, ha confermato le interpretazioni già proposte precedentemente, riconoscendo anche in questa area i resti di un complesso edilizio di grande prestigio e contraddistinto da una evidente esigenza pubblica. All’interno di questo ambito, si osservano diverse compartimentazioni che danno luogo ad ambienti distinti. Tra questi in particolare di eccezionale importanza è un vano dotato di abside, con orientamento nord-sud, e preceduto da un aula che si estende verso nord, indagata fino ad ora solo in minima parte. Tale vano risulta interamente pavimentato con un mosaico policromo di straordinaria bellezza. L’area absidale è completamente interessata da un motivo geometrico a squame con triangoli inseriti al loro interno; in prossimità dell’ingresso all’aula, marcato da un gradino in pietra, il mosaico presenta una cornice che alterna rombi a cerchi. Nell’aula si riconoscono invece motivi figurati. In angolo un recipiente (kantharos) da cui si sviluppano esuberanti racemi vegetali completati alle estremità da fiori di vario tipo; al centro un altro recipiente del medesimo tipo affiancato da due animali, solo parzialmente visibili; probabilmente due capre o due pecore. 

La struttura architettonica dell’ambiente, i temi decorativi presenti nella pavimentazione e l’uso di materiale particolarmente prezioso, come le tessere in pasta vitrea utilizzate per esaltare la brillantezza dei colori nell’associazione delle diverse cromie, evidenziano e marcano una committenza altamente qualificata.

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