Ministero: “Catturate l’orsa, sicurezza esigenza primaria”

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“La sicurezza degli abitanti trentini è una esigenza primaria che va tutelata, ma al contempo non va vanificata l’importante esperienza del programma di ripopolamento degli orsi in corso in Trentino. L’orsa Daniza deve essere messa in condizione di non aggredire più gli uomini”. Così il Ministero dell’Ambiente in una nota in cui si assicura che “la situazione è affrontata dalla Provincia di Trento secondo i protocolli e le normative vigenti che in casi come questo arrivano a prevedere la cattura ed il ricovero in un’area recintata, ma non l’abbattimento. Particolare importanza viene assegnata al futuro dei due cuccioli”. A tal proposito il Ministero dell’Ambiente, sentito l’Ispra (Istituto superiore la protezione e ricerca ambientale – link alla nota (http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/comunicati/Nota%20Ispra_Orsa%20Daniza.pdf ), “ha trasmesso oggi alla Provincia Autonoma di Trento una lettera in cui si sottolinea ‘che i dati scientifici disponibili evidenziano che esemplari di orso bruno sottoposti a captivazione prolungata difficilmente possono essere reintrodotti nell’ambiente naturale, a causa delle modificazioni comportamentali che la fase di cattività determina in questa specie, e che i cuccioli di orso bruno che perdono la madre nella stagione estiva presentano in genere buone probabilità di sopravvivenza nel medio e lungo periodo'”. Il Ministero ritiene quindi “che vada comunque evitata la captivazione dei due cuccioli e che, nel caso della rimozione della madre, vada previsto un attento monitoraggio dei due individui anche con tecniche radiotelemetriche, al fine di assicurare la tempestiva registrazione di eventuali comportamenti anomali, di condizioni di denutrizione e/o di mancato benessere dei cuccioli”. 

Il rischio che va evitato, rileva il Ministero, “è che questo episodio rimetta in discussione un programma di ripopolamento che ha avuto successo, reinserendo in quest’area una comunità di orsi che ha raggiunto le 50 unità, e che rappresenta un esempio virtuoso a livello nazionale e internazionale”.

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