Tunnel, trincee e gallerie: l’oro bianco di Darzo

Si va per tunnel, trincee e gallerie non solo a memoria della “grande guerra” del secolo scorso. Può diventare un’attrattiva culturale e turistica anche quella di rifare il percorso delle grandi miniere che hanno dato lavoro a centinai di trentini per estrarre dalle montagne materia prima più o meno utile.

Qualcuno ha chiamato “oro bianco del Trentino” la barite che gli operai della Val del Chiese estraevano dalla miniera di Darzo, in località Marigole. A pieno ritmo vi lavoravano 40-60 uomini, più le donne “cernitrici” che, all’esterno, selezionavano il materiale grezzo secondo i vari gradi di purezza mineraria, in vista della macinazione da inviare alle fabbriche di trasformazione. Una di queste era a Trento, in via Maccani, accanto – e non a caso – alla Sloi.

La barite era usa in molte direzione: per produrre vernici o materie plastiche, colle o stucchi; era usata anche a scopo industriale, militare e sanitario. Chi lavorava in miniera evitava l’emigrazione, però doveva lottare contro la silicosi, con il pericolo d morte precoce.

Oggi le ex-case dei lavoratori sono diventate una Museo che racconta, in modo plastico, le vicende vissute all’interno di quelle montagne misteriose.

Giù a valle, sulle pareti della Casa comunale, la pittrice trentina De Manincor ha tracciato, nel 2006, una serie di murales con una precisa dedica: “Alla miniera e a tutte le famiglie di Darzo che, in qualche modo, l’hanno vissuta, temuta e amata”.

La prima domenica di agosto le associazioni locali hanno offerto alla gente del posto e ai turisti l’iniziativa “I 120 anni della miniera”: una camminata a piedi da Darzo a Marigole, l’inaugurazione del sito minerario dopo i lavori di ripristino, un messa solenne per i morti e per i vivi, seguita dalla festa popolare animata dai canti del coro “Bella ciao” di Trento. Il quale non ha potuto non estrarre dal proprio repertorio il “Canto del Minatore” che affida alla patrona S. Barbara la lamentazione che è risonata in mote miniere d’Europa: “E se al mondo c’è ancora il Padre Eterno, mandi qualcuno a toglierci sto inferno”.

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