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Dibattito in quota al Lago di Serodoli. Dal “no” agli impianti a nuove idee per un futuro condiviso

Il dibattito sull’area di Serodoli, nel Parco Naturale Adamello Brenta, nel famoso giro dei cinque laghi, è al centro dell’attenzione dal momento che la Comunità di Valle delle Giudicarie ha ipotizzato in quest’area l’ampliamento del demanio sciistico di Madonna di Campiglio che si potrebbe estendere con un ulteriore collegamento con la Val di Sole. Il 9 agosto, sfidando il maltempo, oltre centocinquanta persone hanno partecipato al dibattito in quota organizzato dalla Sat presso il lago Serodoli (2.370 metri), là dove da metà luglio è cominciato un presidio informativo che ha visto alternarsi una sessantina di volontari e che si concluderà il 24 agosto.

“La richiesta degli sciatori, in particolare stranieri che costituiscono il 48% delle presenze, e dei tour operator è quella di caroselli sciistici estesi”, ha fatto presente il presidente di Funivie Madonna di Campiglio, Marcello Andreolli. “Non c’è un progetto ne un piano di fattibilità economica, che faremo solo se ci sarà parere favorevole”.

Attualmente sono 150 i chilometri di piste e 60 gli impianti di risalita da Folgarida-Marileva a Pinzolo passando per Madonna di Campiglio. Per la Presidente della Comunità di Valle Patrizia Ballardini “la possibilità di realizzare impianti di risalita e piste per free ride in quest’area è una porta che si vorrebbe lasciare aperta per il futuro”.

Gli organizzatori hanno apprezzato la loro disponibilità al dialogo anche in una giornata dal meteo non certo invitante. Il presidente della Sat, Claudio Bassetti, ha riproposto la posizione contraria dell’associazione: “L’area Serodoli – Nambino presenta un elevatissimo interesse turistico, estivo e invernale, un ambiente naturale incontaminato, incompatibile con la presenza di impianti e piste da sci”.

Per le sezioni locali sono intervenuti gli organizzatori della giornata, Paolo Querio della Sezione Pinzolo Alta Rendena e Matteo Viviani della Sezione Val Genova, evidenziando come “lo sci rappresenta una componente dell’economia locale ma non può essere totalizzante. La fruizione di un ambiente naturale e la conservazione del territorio integro per le future generazioni sono una necessità”.

“Ogni giorno incontriamo centinaia di escursionsisti che, stupiti dell’ipotesi di piste e impianti in quest’area, lasciano un messaggio nei diari che si sono andati riempiendo”, raccontano i volontari del presidio. Nicola e Silvia Cozzio, i promotori hanno avuto la disponibilità di molte persone a svolgere quest’azione pacifica trascorrendo una giornata e una notte nella tenda a fianco del lago.

“Il Parco Adamello Brenta con la Giunta ha da tempo espresso parere negativo relativamente ad interventi in questa zona” ha fatto presente un suo rappresentante. Per le associazioni ambientaliste come Italia Nostra rappresentata da Beppo Toffolon e altre realtà, cittadini – trentini e turisti – tra i quali Franco De Battaglia, Francesco Borzaga, operatori economici, alcuni consiglieri provinciali, intervenuti anche nel dibattito che è proseguito al rifugio al Lago di Nambino, va bene lo sci ma si deve puntare anche su altre proposte per valorizzare l’intero territorio durante tutto l’anno.

Non mancano esempi in tal senso e la strada da seguire va individuata in modo condiviso proseguendo questo dibattito aperto e costruttivo avviato nelle Giudicarie. La salita primaverile al Monte Serodoli e questa estiva, organizzate dalla Sat hanno contribuito a vivacizzare il confronto sul futuro. Come emerso anche nello studio commissionato dalla Comunità di Valle ad Agenda 21 il turista che non scia ha maggiore predisposizione, tempo e interesse verso la cultura, tradizioni e prodotti locali. Inoltre se come emerso, gli sciatori si concentrano in particolare nella zona di Madonna di Campiglio e Folgarida-Marileva; il collegamento con Pinzolo non ha ancora portato i frutti sperati e presenta potenzialità ed un margine di crescita ancora inespresso.

Nel dibattito è emerso come la Comunità di Valle non possa prescindere dal tenere in considerazione le idee emerse in questi mesi da tante persone che si stanno esprimendo sul futuro della zona nella quale abitano, fornendo di fatto una consulenza gratuita.

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