Alcide avvertì “la svolta della storia”

La Lectio di Cau e Mondini a Pieve Tesino sul grande statista e la prima guerra mondiale

C'erano più di 300 persone al teatro tenda di Pieve Tesino lunedì 18 agosto venute anche da lontano per assistere alla Lectio Magistralis, 11° edizione, organizzata dalla Fondazione Trentina Alcide Degasperi. E l'attesa non è andata delusa con i due giovani relatori e ricercatori dell’Istituto storico italo-germanico della Fondazione Bruno Kessler Maurizio Cau e Marco Mondini che hanno dedicato la loro riflessione al pensiero degasperiano legato alla Grande Guerra, quella “catastrofe primigenia” scatenatasi nel 1914 di cui ricorre quest'anno il centenario. Con lo statista trentino che, ben prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, aveva la sensazione di vivere sull’orlo di un’epoca in procinto di strapparsi. “Siamo ad una svolta della storia – scriveva il 3 agosto di quell'anno – ognuno cerchi di affrontare l’ora che corre con fermezza d’animo». A fare gli onori di casa il presidente della Fondazione Gianfranco Tognon ed il sindaco di Pieve Tesino Livio Gecele.

“Ma in che senso la Grande Guerra è stato il tornante della storia contemporanea – si è chiesto Mondini – e come ha plasmato il mondo in cui viviamo? In quel periodo – ha proseguito Cau – Degasperi si è dedicato soprattutto alla tutela dei diritti dei trentini e alla difesa dell’identità italiana del Tirolo del Sud”. Nella prima parte, Mondini ha cercato di ricostruire l’evento bellico tra l’Europa ed il Trentino. “Più che di catastrofe si dovrebbe parlare di un’apocalisse dai molteplici aspetti, uno spartiacque per tutti gli italiani, i cittadini del Regno d’Italia così come per gli italiani d’Austria”. E, rispetto a tanti altri territori del vecchio continente, la comunità trentina è stata di certo tra quelle più provata e sconvolta dalla guerra. Terra di frontiera, fronte di battaglia, territorio occupato “con i suoi abitanti che combatterono, sotto le bandiere di tutti i contendenti, tre guerre diverse. Vari trentini si trovarono tra i protagonisti principali della tormentata neutralità italiana: Cesare Battisti e Alcide De Gasperi furono attori di primo piano, con ruoli diversi, di quel periodo lacerante”.

La vita di Degasperi ha abbracciato l’intero processo che ha portato l’Europa a trasformarsi da continente carico di tensioni degli stati nazionali autonomi o imperiali fino agli inizi della guerra fredda. Alcide De Gasperi, un instancabile mediatore della politica di guerra. Degasperi e la Grande Guerra. Tra il 1914 ed il 1915 lo statista fu impegnato in una intensa attività diplomatica. A Roma incontrò nel 1914 l’ambasciatore di Vienna Karl von Macchio e Benedetto XV. E l'anno seguente ne parlò con Friedrich Funder, l’influente direttore della Reichstpost ed il ministro degli Esteri Sidney Sonnino con cui iniziò a ragionare anche in vista di possibile passaggio al Regno d’Italia del territori trentini. «Prima dell’annessione – scriveva nel dicembre del 1921 lo stesso Degasperi – quando scrivevamo paese intendevamo Trentino e questo paese suddividevamo addirittura in regioni. Ora, il nostro paese è l’Italia e «regione» è per i più la Venezia. E’ stato un percorso – ha concluso Maurizio Cau – che negli anni avrebbe assunto i contorni di un vero e proprio apprendistato europeista, un' esperienza che rappresentò, fuor di dubbio, una tappa emblematica nella vita politica dello statista trentino”.

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