Letta ricorda Kessler e Andreatta: “Sguardo di falco”

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Anche gli ex premier Prodi e Letta per ricordare ieri pomeriggio, a Terzolas, Bruno Kessler e Beniamino Andreatta, su invito della scuola di formazione politica della Rosa Bianca. “E’ una grande occasione di riflessione e il Trentino è un luogo in cui mi viene più facile che altrove”, ha sottolineato un pensieroso Enrico Letta. “Viste le funzioni che fino a qualche mese fa ho avuto – ha aggiunto – è giusto per me trascorre un periodo di ascolto e di riflessione, per me molto utili per capire il presente e per guardare al futuro. C’è bisogno – ha concluso riferendosi indirettamente ai meriti di Kessler e Andreatta – dello sguardo lungo, di un falco sul cielo dal Brenta per capire il futuro in una situazione così particolare della vita nazionale”.“Erano come segnali sui sentieri nei momenti in cui c’è nebbia”, è l’allegoria usata nel suo ricordo da Lorenzo Dellai che ha parlato di “vento di verticalizzazione e centralismo oggi nel Paese, anche di statalismo, per un mix di cattive prove dei governi locali, ma anche di una gestione statale un po’ troppo dall’alto. Dobbiamo sentire la nostra autonomia – ha detto Dellai – come riserva strategica per il paese per quando si accorgerà che non è con il verticalismo e la fretta che si ottengono risultati”. Ha sottolineato poi quelle che ritiene una sorta di mancanze dell’attuale cattolicesimo democratico in politica, che l’esperienza dell’Ulivo aveva tentato di spezzare. “Non ho una ricetta – ha sottolineato – ma alcuni valori quali il pluralismo della cultura politica e il coinvolgimento attivo dei militanti con leadership autorevole ritengo non siano da abbandonare”.
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