Spormaggiore. Sono tornati da Toronto al paese natale per festeggiare in maniera riservata, nella chiesa parrocchiale della Natività di Maria, il 60° anniversario del loro matrimonio.

Giuseppe Tanel ed Eugenia Osti avevano celebrato il rito nuziale con le rispettive famiglie e gli amici il 30 gennaio 1954. Nove giorni dopo, il Tanel, da tutti conosciuto con il diminutivo di Beppino, s'imbarcava da Genova per il Canada scendendo dal bastimento ad Halifax, capitale della Nuova Scozia, il 21 febbraio con pochissimi dollari in tasca, la valigia al seguito e un indirizzo quello di un cognato impegnato in una miniera di oro nel Quèbec, raggiunta in treno, inutilmente però per il blocco delle assunzioni deciso dalla direzione.

Su consiglio di un trentino che si era preso a cuore il suo caso, Giuseppe Tanel dal Quèbec si trasferisce nell'Ontario a Toronto dove in tre giorni trova un lavoro come manovale e poi come muratore. “Avevo solo 20 dollari, prestati da una persona che non conoscevo nemmeno e null'altro se non i pochi vestiti che mi ero portato da casa”, racconta. Con il lavoro e un alloggio in affitto, costruisce piano piano la sicurezza per la famiglia pur nelle difficoltà reali della lingua e nelle relazioni con i vicini. La moglie lo raggiunge così nell'ottobre dello stesso anno.

Nel frattempo a Toronto si era formata una discreta comunità di trentini dove vigeva il principio del reciproco aiuto. Dopo il rodaggio in alcune piccole aziende edili, nel 1957, Giuseppe viene assunto da un'importante impresa friulana con uno stipendio dignitoso e la qualifica di caposquadra, mansione e lavoro che manterrà con la stessa società per 41 anni fino alla meritata pensione. Pure la consorte troverà un posto di commessa dapprima in un negozio di abbigliamento e poi di biancheria intima.

Il salto di qualità del lavoro coincide con l'acquisto di una casetta e la nascita nel 1957 del primogenito Maurizio, seguito nel 1965 da Susi e infine nel 1967 da Deni. Tre figli, 7 nipoti e due pronipoti: è la composizione del clan Tanel di cui Eugenia e Beppino vanno orgogliosi. Dal 1995 la coppia si trasferisce ogni anno in paese per respirare la “buona aria di montagna” e incontrare vecchi e nuovi amici.