In biblioteca i libri di Degasperi

Maria Romana Degasperi lo desiderava da tempo. Portare a Borgo la biblioteca personale di papà Alcide. Ora il suo sogno si è avverato e l’intera raccolta libraria, da sempre ospitata nella casa di famiglia di Roma, ha trovato spazio nella biblioteca comunale di Borgo.

In tutto 1.479 volumi e 48 riviste di politica, sociologia, religione e storia, trasferiti nei locali del polo scolastico. I primi 1.100 sono già esposti al pubblico su due scaffali all’interno della sala didattica e di consultazione. A breve toccherà anche agli altri volumi.

Quelli arrivati a Borgo sono i libri che Alcide Degasperi ogni giorno consultava. “La gran parte del materiale parla della dottrina sociale della Chiesa”, ricorda il responsabile della biblioteca Massimo Libardi. “Tra gli autori più presenti troviamo don Luigi Sturzo e Giuseppe Toniolo”, economista e sociologo italiano, nato a Treviso nel 1845 e morto a Pisa il 7 ottobre del 1918, tra i principali artefici dell’inserimento dei cattolici nella vita politica, sociale e culturale della nazione italiana.

I diversi volumi parlano anche della storia della Chiesa, dell’Europa, della vita dei papi e della Democrazia Cristiana. Libri scritti in italiano, tedesco (presente una encliclopedia di Franz Conrad), francese ed inglese. Ci sono anche alcuni volumi in russo. . Non mancano volumi sull’attività parlamentare dell’Assemblea Costituente, ben 13 sono dedicati all’indagine (era il 1953) sulla miseria e la disoccupazione in Italia. E c’è un manoscritto dedicato alla persecuzione dei cattolici in Russia.

“I libri di Degasperi” sono stati donati dalla figlia Maria Romana al comune ed alla biblioteca di Borgo dove, da tempo, è presente anche il fondo in dotazione al Centro Studi su Alcide Degasperi. Non a caso è stata scelta la data del 19 agosto, la giornata in cui in paese sono stati organizzati diversi momenti per ricordare il 60° anniversario della morte dello statista.

“Molti di questo volumi dovrebbero essere rilegati, rimessi a nuovo per poi essere catalogati”, continua Libardi. “Abbiamo chiesto alla Sovrintendenza dei beni Librari e Archivistici di farsene carico per mettere poi l’intera documentazione a disposizione degli utenti”.

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