Tutti in difesa del San Lorenzo

Tutti sono d’accordo: l’ospedale San Lorenzo di Borgo deve essere potenziato, non depauperato dei suoi servizi primari. E sul territorio devono essere garantite prestazioni di qualità. Quasi tutti i sindaci della valle sono già al lavoro e stanno per approvare con le loro giunte una delibera a difesa del nosocomio, condivisa sia dal Consiglio per la Salute che dall'assemblea della Comunità Valsugana e Tesino. Un presa di posizione ferma e decisa. “L’ospedale è stato costruito dalla gente della Valsugana e del Tesino, è un patrimonio collettivo di tutto il Trentino. In questi ultimi mesi è stata avviata una discussione – si legge nel documento – circa la programmazione e riorganizzazione del servizio sanitario provinciale, il cui obiettivo è garantire risposte efficienti ed efficaci al bisogno di salute di tutta la cittadinanza. E noi riteniamo che il presidio di Borgo rivesta un ruolo molto importante all’interno della programmazione provinciale sia nel medio che nel lungo periodo”.

Come è successo nelle Giudicarie per l’ospedale di Tione, anche la val di Fiemme si sta attivando per una raccolta firme. Alla Provincia e all’Azienda Sanitaria si chiede “che venga creato un ambulatorio ostetrico-ginecologico a servizio della valle e un percorso pre e post parto e riattivato il servizio di chirurgia d’urgenza nelle ore notturne e nei fine settimana”. Sul primo punto l’assessore Borgonove Re ha già detto sì, niente da fare invece per il reparto di chirurgia. Un punto, quest’ultimo, su cui però i sindaci non hanno intenzione di mollare. Sindaci e giunte della valle chiedono, inoltre, che venga potenziato il completamento della pianta organica, il reparto di ortopedia, che si proceda alla sostituzione del personale cessato, in particolare quello di anestesia e rianimazione; il potenziamento del Pronto Soccorso con la medicalizzazione, al bisogno, delle ambulanze. “Nel piano sanitario provinciale deve essere messo a sistema il concetto di rete ospedaliera – si legge nel documento – ivi compresa la mobilità dei professionisti, mettendo in condizione gli ospedali periferici di rispondere agli effettivi bisogni dei territori. Tutte le iniziative di riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali della Valsugana e del Tesino devono essere concertati con il territorio. E, in tempi brevi, presso la sede della Comunità Valsugana e Tesino si deve aprire un confronto tra il Consiglio della Salute, l’assessora alla salute e il presidente della Giunta provinciale”.

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