Legge antiomofobia, la posizione del Forum delle Associazioni Familiari del Trentino

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Pubblichiamo il comunicato stampa diffuso dal Forum delle Associazioni Familiari del Trentino il 4 settembre 2014.

Sta suscitando un ampio dibattito la discussione sul disegno di legge per il contrasto all’omofobia che nelle prossime settimane approderà in Consiglio provinciale. Il Forum delle Associazioni Familiari del Trentino ha avuto occasione di approfondire l’argomento e di esprimere la propria posizione nello scorso mese di maggio in audizione presso la commissione legislativa competente, proponendo in quella sede dettagliate modifiche all’articolato.

Il Forum ritiene significativo sottolineare come il concetto di discriminazione si identifica, in qualsiasi ambito, con il non riconoscimento di pari opportunità: come tale, il tema ha bisogno di un corretto approccio “culturale” che parta dal rispetto di chi manifesta posizioni diverse dalle proprie. In questa prospettiva la discriminazione motivata dall’orientamento sessuale non è che una delle tante situazioni di discriminazione riscontrabili nella nostra società.

Il Forum ritiene che, se così inquadrato, il tema del contrasto all’omofobia possa essere affrontato in modo costruttivo e rispettoso delle libertà di tutti, senza le contrapposizioni ideologiche che ne caratterizzano frequentemente il dibattito e che ne fanno derivare troppo spesso una occasione di divisione anziché di unione.

Il Forum, da sempre impegnato per la valorizzazione della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, ritiene nel contempo fondamentale lo sviluppo del dialogo con chi vive esperienze diverse, in un rapporto finalizzato al rispetto delle libertà individuali della persona.

Tale obiettivo può essere più facilmente perseguito tenendo ben presente che la non discriminazione è finalizzata alla valorizzazione della libertà dell’individuo: in tal senso il Forum ribadisce la propria contrarietà all’inserimento nel disegno di legge in discussione di principi o riferimenti che richiamano posizioni di parte, come la teoria dell’indifferenziato e l’ideologia del “gender”: si finirebbe in questo modo per violare inevitabilmente i principi costituzionali regolatori dei rapporti familiari e genitoriali, travalicando i fini stessi della proposta legislativa provinciale.

Contrasto alla discriminazione sì, dunque, ma nel rispetto dei principi costituzionali.

La Presidente

Silvia Peraro Guandalini

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