“Bussate e vi sarà aperto”. La Chiesa dalla parte dei migranti

Accoglienza profughi: vescovo e Caritas tirolese chiedono alle parrocchie e alle congregazioni religiose di mettere a disposizione i loro spazi

Innsbruck – La lettera è firmata dal vescovo di Innsbruck, Manfred Scheuer, e dal direttore della Caritas tirolese, Georg Schärmer. Si apre con le parole che Papa Francesco pronunciò l’anno scorso a Lampedusa, denunciando la “globalizzazione dell’indifferenza”. È un invito rivolto a parroci e a comunità parrocchiali, alle congregazioni religiose (e ai loro superiori) presenti nella diocesi, affinché verifichino se nelle strutture che si trovano sotto la loro responsabilità non possano essere ricavati spazi per dare rifugio ai profughi che bussano alle porte dell’Europa e anche dell’Austria.

“I teatri del bisogno, dei conflitti bellici, della persecuzione, la miseria nei campi profughi dell’Africa e del Vicino Oriente – scrivono vescovo e direttore – non ci lasciano indifferenti. La comunità internazionale, tutti gli Stati si trovano davanti a grandi sfide. La corrente di profughi è certamente destinata ad aumentare la sua portata. Come Chiesa ci interroghiamo e siamo chiamati in causa”.

Recentemente si è svolta una “tavola rotonda” presso la sede del governo tirolese che si è conclusa con la pressante richiesta di reperire nuovi alloggi per i profughi.

“Le nostre parrocchie e i nostri ordini religiosi hanno una grande tradizione umanitaria. Al tempo della guerra nella ex Iugoslavia molte parrocchie, conventi e istituti hanno aperto le loro porte”. Si tratta ora, dunque, di dare nuovamente la propria disponibilità. Mons. Scheuer e il direttore Schärmer chiedono inoltre che attorno alle persone in fuga si possa creare un clima di benevolenza e che la comunità cristiana si metta coraggiosamente dalla loro parte. “Ogni forma di xenofobia è al di fuori della nostra immagine del mondo e dell’uomo ed è incompatibile con la fede cristiana”. “Ero affamato, assetato, straniero – scrivono ancora – mi avete dato da mangiare e da bere. Mi avete accolto (Mt 25,31-46). La disponibilità all’ospitalità e all’asilo è uno dei tesori più grandi dell’umanità, è una melodia meravigliosa che risuona attraverso la Sacra Scrittura ed è una chance di sopravvivenza per le persone perseguitate e prive di prospettive”.

Attualmente la Caritas in Austria mette a disposizione alloggi per 2.769 richiedenti asilo. Altre cinquemila persone, pur non essendo alloggiate in strutture Caritas, vengono però assistite in varia forma.

Nel 2013 la diocesi d’oltre Brennero ha potuto reperire 106 alloggi singoli ma, in relazione al l’attuale flusso di persone provenienti dalla Siria, dice la lettera, si prevede l’arrivo di altri cento o centocinquanta profughi. Dopo l’incontro al palazzo del governo del Tirolo qualcosa si è mosso: sono già stati creati cento nuovi posti, settanta dei quali in strutture che fanno capo alla Chiesa come alcuni conventi e la Casa dell’Integrazione del capoluogo tirolese.

La Caritas di Innsbruck interviene direttamente anche nelle zone di crisi, in particolar modo nei campi profughi del Libano e del Burkina Faso. “La Chiesa – dice Georg Schärmer – in passato si è sempre assunta le sue responsabilità e lo farà anche in futuro”.

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