Ospedali, intesa salomonica

Un giorno di dibattito in Consiglio provinciale su mammografia e riorganizzazione sanitaria: poi una risoluzione unitaria

La consegna di 23 mila firme di cittadini giudicariesi e rendenesi che dicono no alla chiusura del punto nascite e al depotenziamento dell'ospedale di Tione ha riportato nel primo pomeriggio di mercoledì 17 settembre il tema della riorganizzazione sanitaria nelle aule del Consiglio provinciale. Aveva tenuto banco per tutta la giornata precedente a seguito di una risoluzione proposta dalle minoranze in merito alla problematica degli esami mammografici e, più in generale, delal valorizzazione degli esami di valle.

Dopo aver risposto in aula con il presidente Rossi, secondo il quale le decisioni non sono state ancora prese, ma si tratta coniugare con la qualità e la sicurezza il diritto ad avere i servizi sanitari vicini, la maggioranza ha chiesto una lunga sospensione per proporre poi in aula una seconda risoluzione. Si è trovato infine un faticoso e salomonico accordo su un testo unitario, approvato da tutti i capigruppo (premevano anche gli altri temi all'ordine del giorno) che sottolinea da una parte “il ruolo di coordinamento della Giunta nella necessaria riorganizzazione degli ospedali trentini e dall'altra sfuma il mantenimento del servizio di mammografia così come è oggi”.

Quanto il tema sia politicamente sensibile e ancora aperto è stato dimostrato nel question time: alla domanda del leghista Maurizio Fugatti che ricordava le petizioni a difesa degli ospedali avanzate da Giudicarie, Valsugana e Val di Fiemme, l’assessora competente Donata Borgonovo Re ha ricordato l’impegno doveroso a ridefinire “la rete territoriale ospedaliera del Trentino”, previsto come assetto “assolutamente da rivedere” da un documento della Giunta già nell’estate 2013 che parla “del mantenimento degli ospedali territoriali all’interno di un sistema di gerarchia che fa riferimento ai due ospedali di Trento e Rovereto”. Negli ospedali vengono garantite “le funzioni di base destinate a dare risposte di prossimità e funzioni di eccellenza, nella logica della “rete ospedaliera”.

Dopo un lungo dibattito, in cui tutte le forze politiche hanno sottolineato la crucialità di questa riforma, la risoluzione è stata approvata con la sola astensione della consigliera Manuela Bottamedi.

Il Consiglio poi ha trovato il consenso su tre mozioni: quella di Luca Zeni sulla pratica sicura dello scialpinismo e la convivenza delle diverse pratiche della neve; quella di Mattia Civico per una maggior attenzione ai servizi di conciliazione per madri di bimbi da 0 a 3 anni e quella di Walter Viola per l’emergenza casa in Trentino con l’adozione di un fondo di garanzia per agevolare la stipulazione di contratti di locazione tra proprietari e soggetti in possesso di determinati requisititi previsti dall'edilizia pubblica.

Approvato infine dal Consiglio anche il disegno di legge che modifica le norme in materia di imposte sul reddito delle persone fisiche.

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