Le amiche di Anastasia

Parlano tre studentesse di Lettere che si sono formate ai corsi per guide ai beni culturali promossi dall'Associazione

Tre fresche studentesse felici di stare in una “classe” con molti adulti e anche qualche anziano. Giulia Zini, Emanuela Gobbo e Daniela Ranzi hanno frequentato Lettere a Trento ma – in parallelo, come altri giovani – hanno seguito lo scorso anno il corso di formazione per guide ai beni culturali ecclesiastici organizzato dall'associazione “Anastasia” (ne parliamo sotto). E lo hanno trovato un'ottima occasione di integrazione agli studi universitari, che in genere offrono “riferimenti veloci all'aspetto religioso delle opere d'arte”. In più, sono rimasti colpite dalla varietà degli argomenti e anche dalla presenza intergenerazionale degli iscritti.

Potersi infatti confrontare con adulti e anziani costituisce per le tre ragazze occasione di arricchimento, come emerge dal loro racconto.

Daniela Ranzi, di Villazzano, inizia quest'anno la specialistica biennale in gestione e conservazione dei beni culturali, mentre in ottobre discuterà la tesi di laurea sul “Museo casa Alcide Degasperi”. I due motivi principali che l'hanno spinta ad iscriversi al corso di “Anastasia” (ora comincia il secondo anno) sono la possibilità di apprendere il punto di vista religioso e il simbolismo cristiano che si cela nelle opere d'arte. “Non dobbiamo dimenticare – spiega – che tante opere d'arte in Italia sono a soggetto religioso, quindi è importante saper dare una chiave di lettura in tal senso”. Le singole lezioni offrono un argomento a sé stante, con docenti specializzati sul tema. “In due ore e mezza possono essere ovviamente solo degli spunti – aggiunge – che però stimolano nella ricerca di approfondimenti”.

Emanuela Gobbo, di Mori, ha terminato il biennio delle lezioni di “Anastasia” ed ora vorrebbe preparare una relazione scritta sulla chiesetta di Besagno, la frazione dove vive. “Per me Anastasia è stata una bella scoperta perchè offre diversi approcci, dallo studioso al restauratore, dal parroco all'esperto di simbologia”, commenta la giovane di Mori, che è rimasta colpita anche dall'apertura di alcuni docenti verso l'arte moderna. “Riescono a proporre una lettura religiosa – aggiunge – anche per opere come quelle di Van Gogh”. “Nell'arte, sia moderna sia passata – prosegue Emanuela – non ci si deve mai fermare all'apparenza, c'è sempre un rapporto tra l'opera e il vissuto personale di chi l'ha fatta”.

“Tra giovani e anziani intercorrono molti pregiudizi, che vengono superati in questo corso, si viene infatti in contatto con persone di tutte le età e ci si scambia i punti di vista”, spiega Giulia Zini, di Sarnonico. Quest'anno Giulia inizia il biennio di specialistica, la sua è una forte predisposizione per queste materie, prima dell'università aveva infatti frequentato l'istituto d'arte. Le lezioni di “Anastasia” le hanno offerto quella “preparazione teorica” che difficilmente si trova nel mondo della scuola, in genere più tecnico.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina