La diocesi di Innsbruck canta “Halleluja”

Il vescovo Scheuer: “Anni segnati da ferite e delusioni. Non pochi si sono allontanati dalla Chiesa”

Innsbruck – Città in festa, sabato scorso, in occasione dei cinquant’anni della fondazione della diocesi di Innsbruck. In mattinata migliaia di fedeli si sono riuniti sulla piazza del teatro per una celebrazione all’aperto presieduta dal vescovo Manfred Scheuer. All’insegna del motto “Halleluja” è stato offerto un programma giornaliero articolato in ben 85 punti, grazie al coinvolgimento di oltre 125 gruppi e associazioni.

Nella sua omelia il vescovo ha chiarito il senso della manifestazione: esprimere “una fede che sia innanzi tutto un messaggio lieto e liberante”. L’anniversario della diocesi è motivo di ringraziamento ma, ha detto, ci dà l’opportunità per una “purificazione della memoria”. “Non abbiamo bisogno di comprimere la storia. In una ‘festa’ si può esprimere ogni aspetto della vita: morte, salvezza, sofferenza, fortuna, insuccesso, legami, comunità, speranza, amore”.

Scheuer ha fatto riferimento agli anni del Concilio, anch’esso tenutosi cinquant’anni fa, e alla sua attuazione nella diocesi di Innsbruck. Cinque decenni che non sono stati caratterizzati solamente da successi. “Le discussioni e i conflitti, a partire dagli anni Settanta, hanno lasciato tracce dietro di sé. Sono stati anni segnati da ferite e profonde delusioni. Non pochi si sono allontanati dalla Chiesa”. La festa giubilare è dunque dà anche modo di pregare per la guarigione delle ferite e per la riconciliazione.

Guardando alla situazione attuale della comunità cristiana, il vescovo ha incoraggiato a continuare a lavorare e a non farsi prendere dalla timidezza, dallo scoraggiamento e dal vittimismo. La disponibilità al rinnovamento è essenziale per la vitalità della fede. “Oggi non festeggiamo noi stessi, né siamo qui per dire che siamo bravi. Il nostro compito e la nostra missione è in primo luogo quella di ‘rendere Dio nuovamente presente in questo mondo e di aprire agli uomini l’accesso alla fede’, secondo le parole di Benedetto XVI”.

Agli appuntamenti della giornata diocesana hanno partecipato migliaia di persone. Entusiasta il coordinatore dell’evento Michael Gstaltmeyr, secondo il quale – come ha dichiarato a Kathpress – i visitatori si sono fatti affascinare dalla varietà ecclesiale e si è creata un’atmosfera molto positiva.

Cinque i palcoscenici sui quali si sono alternate le rappresentazioni artistiche e musicali. Ad esempio il concerto nella chiesa di Corte, con la nota cantante d’opera enipontana Eva Lind, oppure l’esibizione dei Wiltener Sängerknaben.

Le sei chiese comprese nell’area della festa sono state trasformate in “chiese tematiche”. Il Duomo è divenuto “chiesa della cultura”, con mostre, visite guidate e un concerto d’organo. La chiesa dell’Ospedale (“chiesa sociale”) è stata aperta a iniziative attinenti al tema specifico e ha offerto occasioni di incontro e di dialogo. La chiesa dei Serviti è stata dedicata alla preghiera e al silenzio, quella dei Gesuiti (“chiesa delle visioni”) a una riflessione sul futuro della comunità cristiana.

Nel complesso una diocesi, quella di Innsbruck, che cerca una continua comunicazione col contesto sociale e umano nel quale è inserita e del quale si mette al servizio.

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