“Vivi ciò che insegni”

Chiamati al servizio nel segno della misericordia. L'Anno Santo va verso la conclusione anche nella diocesi di Bolzano: un convegno il 17 novembre e la celebrazione in Duomo domenica 20

Bolzano – Si avvia verso la conclusione, nella diocesi altoatesina, l’Anno Santo della misericordia, che aveva preso il via l’8 dicembre scorso – in concomitanza con la solenne chiusura del Sinodo diocesano – e nei giorni successivi, con l’apertura delle porte sante nelle chiese di Bressanone, Bolzano e Pietralba.

Eventi conclusivi del Giubileo sono la Giornata della Misericordia, con un convegno (17 novembre) all’accademia Cusano di Bressanone, e la celebrazione conclusiva nel Duomo della città vescovile, con la chiusura della porta santa, domenica 20 novembre. Al convegno interventi del vescovo Ivo Muser, del decano del Duomo Ulrich Fistill, di don Toni Fiung (pastorale della famiglia), di don Markus Moling, rettore dei seminari diocesani, e di don Christoph Schweigl (pastorale giovanile). A conclusione una fiaccolata dall’accademia Cusano alla porta santa.

Anche la Domenica della Carità, lo scorso 13 novembre, si è celebrata all’insegna dell’anno giubilare. Nel Duomo di Bressanone il vescovo diocesano ha ordinato cinque diaconi permanenti.

Prendendo spunto dal comandamento dell’amore, cui fa riferimento ogni Domenica della Carità, mons. Muser ha invitato i cinque candidati al diaconato ad accogliere il bisogno dell’altro e a non nasconderlo. Ha inoltre affermato che per i cristiani è fondamentale offrire al prossimo un tetto materiale e spirituale e di farlo ancora oggi, senza aspettare domani. Il vescovo invita con forza a “compiere oggi il bene, ad amare oggi, a prestare attenzione agli altri oggi, a perdonare oggi”.

Rivolto ai candidati al diaconato permanente, che sono stati accolti nel servizio sacramentale della Chiesa attraverso l’imposizione delle mani e la preghiera, il vescovo Ivo ha ricordato loro che con l’ordinazione diaconale ricevono anche il compito di testimoniare Cristo nella quotidianità. “Incontrate le persone non a nome vostro, ma come diaconi, come servitori di Cristo, il quale si è fatto egli stesso servitore di tutti”.

Facendo riferimento all’Anno Santo della misericordia, il vescovo ha ribadito l’importanza di stare accanto ai poveri e ai malati, di aiutare le persone in difficoltà e i senzatetto. “Il ministero diaconale si deve esprimere nel servizio concreto e quotidiano per e tra gli uomini”. Un servizio che nasce dall’ascolto della Parola. Non a caso il rito dell’ordinazione diaconale prevede che il vescovo consegni il libro del Vangelo a ciascuno degli ordinati dicendo: “Credi sempre a ciò che proclami, insegna ciò che hai appreso nella fede, vivi ciò che insegni”. “Vi auguro – ha concluso mons. Muser – un cuore sensibile e attento alla voce del Signore. Ascoltate il Signore. Così diventerete sempre più come Cristo: servitori, diaconi, persone con il cuore aperto per i bisogni del prossimo.”

I cinque nuovi diaconi: Alberto Gittardi è infermiere e abita a Merano, Hubert Knoll lavora come impiegato in banca e vive a Lana, Richard Messner è fabbro a Soprabolzano, Günther Rederlechner, di Acereto, dirige il Servizio Hospice della Caritas, Thomas Schwarz è assistente pastorale e vive a S. Martino in Passiria.

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