L’attacco alle “Sentinelle”

Solidarietà trasversale ai manifestanti. Dura condanna anche da Arcigay e Arcilesbica

Due feriti domenica scorsa a Rovereto (come ad Aosta, Torino e Bologna) a margine della manifestazione del movimento “Sentinelle in piedi” a favore della famiglia fondata sul matrimonio e contro la legge nazionale sull'omofobia.

I manifestanti di Rovereto si preparavano in piazza Loreto alla loro silenziosa presenta in piedi, quando alcuni giovani di matrice anarchica li hanno aggrediti con insulti, spintoni e lanci di uova: alcune persone sono finite al pronto soccorso (e presto dimesse) per ferite e contusioni, fra le quali don Matteo Graziola, insegnante a Rovereto e in seminario a Trento. “Dobbiamo interrogarci sulla natura di questi fatti – ha dichiarato il giorno dopo don Graziola ai microfoni di radio Trentino inBlu – ci sono questi gruppi violenti, ma ci sono anche quelli che senza sporcarsi le mani portano avanti la cultura dell'odio verso chi si batte per la difesa dei valori fondamentali, della vita e della famiglia. Il nostro è un tentativo di reagire alla cultura del gender e ai progetti di legge che si cercano di approvare a livello nazionale e locale, leggi che imporrebbero il silenzio a tutti coloro che volessero esprimere una critica corretta verso l'omosessualità o l'adozione dei bambini da parte della coppie omosessuali”.

Nei giorni successivi, varie le prese di posizione contro questo attacco violento: a partire dal decano di Rovereto don Sergio Nicolli, a varie sigle politiche (Lega, Upt, Progetto Trentino…) e l'associazione ProVita, ma anche ai rappresentanti delle associazioni degli omosessuali: “Qualsiasi azione di protesta che travalichi in violenza – hanno scritto Arcigay ed Arcilesbica – è sbagliata e antidemocratica”.

La stessa manifestazione a Trento non ha registrato violenze, com'era accaduto invece qualche mese fa in seguito alla presentazione in piazza Duomo del movimento a fine febbraio nato come movimento “apartitico e aconfessionale” per “difendere l'unicità del matrimonio tra uomo e donna, il diritto dei bambini ad avere un padre e una madre, la libertà di pensiero “che la legge Scalfarotto contro l'omofobia e la transfobia vuole negare”.

In quell'occasione la Curia di Trento aveva emesso una nota in cui si affermava: “Per quanto riguarda l’opera di sensibilizzazione circa il sostegno alla famiglia e alla vita attuata dal Comitato organizzativo delle Sentinelle in Piedi di Trento, la Diocesi condivide la bontà di questi valori ma non ha dato un riconoscimento che implichi il suo coinvolgimento diretto e delle parrocchie”.

Lunedì, a margine della conferenza stampa, la Provincia aveva comunicato di aver concluso anche l'indagine interna all'Istituto Sacro Cuore dove nel corso dell'estate un'insegnante sarebbe stata discriminata dalla dirigente (secondo Tsipras) per il suo orientamento sessuale: “Non ci sono elementi in questa vicenda – ha detto il presidente Ugo Rossi, che informerà il Ministero – che possano mettere in discussione la parità scolastica di quest'Istituto. L'esito dell'indagine che ci ha portato a sentire anche genitori e docenti è stato confortante per quanto di nostra competenza”.

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