L’ultimo saluto a don Emilio

Ricordato con grande stima e affetto per aver compiuto il suo ministero di sacerdote con autentico amore verso Dio e le “pecorelle” a lui affidate. Padre Emilio Comper, rosminiano, originario di Trambileno, ora riposa in pace, nella cappella del Paradiso del Monte Calvario di Domodossola, presso il Centro di spiritualità rosminina al quale ha dedicato 47 anni della sua lunga vita, come padre spirituale di moltissime persone, amministratore della casa ed esorcista, nominato dalla diocesi di Novara. Don Emilio è spirato serenamente a Stresa, a novant'anni, lo scorso 29 settembre, festa di San Michele Arcangelo, simbolo per eccellenza del combattimento contro Satana. Quasi a conferma del suo particolare e difficile ministero, condotto con grande impegno e non senza fatica. “Accoglieva tante persone che avevano bisogno di luce, di conforto e anche di liberazione”, ricorda il padre generale, don Vito Nardin, che lo ha affiancato per circa dieci anni al Calvario, mentre era maestro dei novizi. “In questo senso sono testimone di un ministero esercitato in maniera 'eroica' perché non c'era momento di riposo, non c'era giorno più tranquillo, il telefono e il campanello della porta suonavano spesso per lui; e accoglieva tutti con mitezza con grande gentilezza, comprensione, accompagnandoli con la preghiera e con l'aiuto spirituale”.

Il 2 ottobre si sono tenuti i funerali, nel santuario del Crocifisso del Monte Calvario, alla presenza di numerose persone, giunte anche dal Trentino, tra cui nipoti e pronipoti. A Trambileno rimane un'unica sorella, Luciana. Gli ultimi due anni li aveva trascorsi a Stresa, perché non più autosufficiente. Prima, quando poteva muoversi, veniva a Rovereto per riposare un po' presso la Casa natale Rosmini, la domenica celebrava la messa festiva delle 11.30, nella chiesa di Loreto. Coglieva inoltre l'occasione per andare a trovare ed assistere le due sorelle malate, Ada ed Ines, a Trambileno. Divenne sacerdote il 1 luglio 1954, a Rovereto, dopo gli studi in teologia. Da giovane insegnò a Pusiano. Ritornò nell'agosto 1968 a Rovereto, dove rimase fino al '75, come padre spirituale e coordinatore delle attività vocazionali, poi come rettore dell'aspirantanto alla Madonna del Monte.

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