Tfr in busta paga, le opinioni trentine

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Fa discutere la proposta avanzata nei giorni scorsi dal premier Renzi della possibilità per i lavoratori di farsi anticipare il Tfr in busta paga. Un’operazione che ammonterebbe a circa 12 miliardi di euro. La decisione è facoltativa e spetterebbe al lavoratore valutare se farsi o meno versare gli anticipi. In media, si parla di 100 euro al mese in più in busta paga, circa 1200 euro all’anno.

Il presidente della Camera di commercio del Trentino Gianni Bort plaude alla proposta. “In questo modo i cittadini avrebbero più disponibilità economiche”. Sentiamo. (ascolta qui sotto)

Contraria invece la posizione di Giorgio Valzolgher, direttore di Laborfonds. Il Tfr rappresenta la principale risorsa destinata alla previdenza complementare e costituisce circa il 60-70% del patrimonio attualmente gestito dal fondo. Sentiamo. (ascolta qui sotto).

Nei giorni scorsi anche Confindustria aveva espresso la propria contrarietà all’operazione. “Il rischio – ha detto il presidente Mazzalai – è che a beneficiarne siano banche e fisco, non lavoratori o imprese”.

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