“La nostra scommessa? Aprirci ad altri disagi”

“Come Associazione Club Alcologici territoriali stiamo facendo una scommessa, ci stiamo aprendo ad altri disagi come il gioco d’azzardo, la depressione, il disagio psichico e problemi simili. Abbiamo iniziato tre anni fa a Rovereto con una simile settimana di sensibilizzazione, abbiamo rifatto un corso analogo a settembre, con novantadue partecipanti, nuovamente a Rovereto, ed ora Tione ha accettato di ospitarci”.

A parlare è il presidente dell’Acat di Montalbano Franco Baldo. L'iniziativa è un corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale al benessere della comunità che si svolgerà tra il prossimo 3 e 7 novembre all’oratorio di Tione. All’organizzazione, oltre all’Acat delle Giudicarie, della Rendena e delle Tre Pievi, partecipano anche la Comunità delle Giudicarie e il Comune di Tione, l'APSS, i gruppi di Auto Mutuo Aiuto, il decanato e gli “Amici dell’Oratorio di Tione”.

Si tratta di un corso sperimentale che vuole abbandonare la logica della cura disagio per disagio per aprire le porte dei Club a ogni tipologia di sofferenza. Le lezioni sono proposte a un vasto numero di utenti: dagli operatori socio sanitari, agli amministratori, agli insegnanti, ai ragazzi e ai genitori delle scuole superiori. E ancora, agli studenti universitari, a sacerdoti, volontari, membri di gruppi attivi in esperienze di auto mutuo aiuto e singoli cittadini, che intendano operare nel campo della promozione del benessere e della salvaguardia del pianeta.

“Durante il corso si parlerà della ricaduta delle scelte di comportamento sulla comunità”, commenta Cristina Dal Lago, psicologa e dirigente del Servizio di Alcologia delle Giudicarie e della Rendena. “I nostri comportamenti non hanno una ricaduta solamente sul nostro benessere, ma anche sulla famiglia, sulla comunità e sull’ambiente in cui viviamo”. Si parlerà di alcol (ma solo nella prima lezione), per passare poi ai molteplici stili di vita, alla relazione con se stessi, all’intelligenza emotiva, mettendo il tutto in relazione con la sua ricaduta sull’ambiente. “Controllare i propri comportamenti provoca il proprio benessere ma anche quello della comunità in cui si vive”, precisa Dal Lago.

Per questo, i diversi gruppi alcologici territoriali ora si chiamano “Club di ecologia famigliare”. “Di fatto le varie sofferenze delle persone possono essere correlate”, continua Baldo. “In questi gruppi ci si vuole concentrare maggiormente sulla cura degli 'attaccamenti' – alle sostanze, all’alcol, a internet – e delle 'perdite', e non più sulle sole dipendenze come una volta. I club dell’Acat possono essere molto vicini a chi soffre. In Trentino sono centosettanta, per cui, come ci si nutre a chilometri zero si può anche trovare serenità allo stesso chilometraggio”.

Referenti del corso saranno proprio Baldo e Dal Lago che collaboreranno con il medico di medicina delle dipendenze del Servizio Alcologia di Rovereto Luigino Pellegrini, Valeria Matteucci, del Sert di Perugia, Stefano Bertoldi, educatore professionale dei Gruppi di Auto Mutuo Aiuto di Trento e molte altre figure qualificate.

Durante la settimana i corsisti avranno anche la possibilità di visitare i club della zona, incontreranno un club che sta sperimentando l’apertura a ogni tipo di disagio proveniente dalla Vallagarina e si confronteranno con i gruppi Ama e Gas di Tione. “La presenza di giovani, insegnanti e amministratori sarebbe davvero determinante”, ribadisce la dottoressa Dal Lago. “L’obbiettivo è quello di mettere attorno ad un tavolo tutte le componenti della comunità”.

Il corso non avrà uno svolgimento standardizzato, conclude Dal Lago, ma si conformerà più come un processo di comunicazione e informazione reciproca che può far scaturire qualcosa di nuovo nella relazione tra le persone, mettendole in relazione tra di loro e con la “Vita” con “V” maiuscola.

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