Gruppo Oasi, dopo i tagli ci si riorganizza

Hanno un’organizzazione solida e ben collaudata da non dubitare che le sforbiciate alla spesa pubblica possano pregiudicare la loro sopravvivenza. Quello che invece preoccupa è lo spettro del disagio moderno, gli effetti di una dilagante crisi etico-sociale da anteporre a quella economica. Un brusco cambio di passo avvertito indistintamente da tutti, ancor prima che la scure municipale si abbattesse sul terzo settore. I tagli finanziari ai contributi destinati ad una miriade di realtà associative in Trentino, quelle che il più delle volte garantiscono la prosecuzione di attività sociali di primaria importanza proprio grazie al lavoro, in punta di piedi, del volontariato, stanno incidendo anche sui progetti a breve e medio termine.

Dinanzi a questo scenario generale, al quale un po’ per volta ci si sta facendo il callo, in una nota rivolta alle comunità della Circoscrizione del Bondone il direttivo del Gruppo Oasi di Cadine comunica: “A seguito di una riduzione dei contributi erogati dal comune di Trento, a partire da mese di ottobre il Centro Contrasto ha apportato variazioni all’orario di apertura della giornata del venerdì durante la quale si svolgeranno esclusivamente attività ad iscrizione e a pagamento, al fine di garantire la continuità del servizio”. Gli allora diciottenni che fondarono questo gruppo nel 1996 e che l’anno scorso hanno potuto contare su un bacino d’utenza superiore alle 11 mila unità, non demordono. Rimarrà inalterata la programmazione, almeno per questo autunno-inverno: giochi per bambini, laboratori creativi, danza, balli, karaoke, tornei di calcetto, corsi di fotografia.

“Per non venire meno al nostro servizio – risponde una volontaria del direttivo – il venerdì pomeriggio terremo attività rivolte alle famiglie, ma soltanto a pagamento. Dovremo trovare nuove risorse se non vogliamo far mancare questi servizi alla collettività, cosa a cui non vogliamo proprio pensare”. Nelle due ore pomeridiane del venerdì gli scolari saranno affiancati da educatori (uno ogni tre o quattro bambini, per poterli seguire al meglio) in “attività di supporto ai compiti” previo versamento di un tariffa fissa concordata con il Servizio attività sociali. Se finora la risposta dei genitori era stata soddisfacente in termini di adesione, i volontari dell’Oasi temono difficoltà nel motivare l’onerosità del servizio alle famiglie, specie di questi tempi. “Si dovrà cambiare un po’ la mentalità perché finora siamo stati fortunati ad offrire tutto questo senza chiedere nulla in cambio. E non per noi, di certo. Però, d’ora in poi, occorrerà compartecipare alle spese”.

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