Le sentinelle del Brione

Il dibattito sul recupero delle due fortificazioni durava da un buon paio di decenni, ma ora, nel centenario della Guerra, Forte Garda e la Batteria di Mezzo sono stati riaperti

A vederlo così fa impressione. Enorme, grigio, con i segni ancora evidenti della guerra, con forme e linee che raccontano una storia, la Storia, quella della Grande Guerra e del confine che passava a pochi chilometri da qui. Un confine lungo il quale sono morti i giovani di un’intera generazione.

Forte Garda è uscito dal bosco che l’aveva nascosto, invaso, occultato per quasi un secolo. Il grande forte sul Monte Brione, costruito dagli austriaci prima della Grande Guerra – fu il primo di una serie di opere simili che poi portarono anche alla fortificazione degli altipiani di Folgaria e Lavarone – è stato riaperto sabato scorso proprio in occasione del Centenario del primo conflitto mondiale. E ha lasciato molti a bocca aperta.

La folla di curiosi salita sull’altura che divide Riva e Torbole per assistere al taglio del nastro ha potuto poi visitare per la prima volta gli interni del gigante di calcestruzzo, scoprendone i sei piani, gli ambienti più nascosti, anche le “uscite” a strapiombo sul lago, dove c’erano feritoie e punti di osservazioni necessari a controllare i movimenti delle truppe italiane, da Malcesine in giù.

Anche l’altro forte del Brione, la Batteria di Mezzo, che si trova qualche centinaio di metri più a monte, è stato ripristinato e riaperto al pubblico. Ma qui l’impatto scenico è stato inferiore per un semplice motivo: grazie all’enorme lavoro di manutenzione periodica fatto sul forte dagli alpini di Sant’Alessandro, la Batteria di Mezzo non è mai stata del tutto abbandonata come invece accaduto per quasi un secolo a Forte Garda.

Il dibattito sul recupero delle due fortificazioni durava da un buon paio di decenni. Da quando si è iniziato a ripensare il Brione attraverso la realizzazione del “Sentiero della pace” e da quando il monte è divenuto luogo di pregio per il nuovo turismo all’aria aperta, l’outdoor. I tempi della politica sono quelli che sono e alla fine si è giunti a far coincidere la riapertura con il Centenario della Guerra. Bene così.

L’intervento è stato realizzato dal Comune di Riva e dalla Provincia. La cerimonia, molto partecipata, si è tenuta alla presenza del sindaco Adalberto Mosaner, degli assessori comunali Brunelli e Zanoni. Per il MAG erano presenti Gianni Pellegrini, e lo storico Lodovico Tavernini e per la Provincia l’assessore alla cultura provinciale Tiziano Mellarini, con il dirigente della Soprintendenza per i beni culturali Sandro Flaim, e per la Rete Trentino Grande Guerra Camillo Zadra oltre ai progettisti dell’intervento Giorgio Losi e Andrea Rigo.

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