Don Italo, che festa!

Ha festeggiato oltreoceano il sessantesimo di sacerdozio circondato dalla comunità italiana e non solo trentina all'interno della quale ha prestato il suo servizio pastorale dal 1969 a Toronto in Canada. Il protagonista di un capitolo di storia ecclesiale recente al seguito degli emigranti, tanto cara al compianto padre Bonifacio Bolognani che ne ha descritto lunghi tratti, è don Italo Reich di Spormaggiore dove è nato il 13 ottobre 1927.

Secondo di 13 figli nati da Giuseppe Reich ed Ersilia Bottamedi, dopo le scuole superiori a 22 anni era entrato in Seminario Maggiore a Trento per intraprendere gli studi di teologia. Ordinato sacerdote in Cattedrale il 27 giugno 1954 dopo una prima fase quale prefetto delle Scuole medie al Colleggio arcivescovile ha iniziato il cammino pastorale attivo da parrocco nella chiesa del Santissimo in Via 3 Novembre. Nel 1963 viene destinato a Fai della Paganella e nel 1968 a Grumes in valle di Cembra dove matura le decisione di seguire compaesani e convalligiani in Ontario nel Canada come cappellano della missione cattolica italiana. Dapprima presta il suo servizio a Sudbury, poi a Sault Ste Marie e infine a Toronto.

Nella metropoli canadese verrà raggiunto anche dalla mamma, rimasta vedova, che aveva visto quasi tutti i suoi figli varcare l'oceano in cerca di lavoro negli Usa e in Canada dopo la riapertura delle frontiere all'inizio degli anni Sessanta. I Reich nell'Ontario erano divenuti una potenza in campo calzaturiero mettendo in piedi la società “Dolomiten Schu” che via via si è dissolta con il moltiplicarsi a raggera del clan. Don Italo dopo un'esperienza di parroco alla chiesa di S. Joseph the Worker si farà promotore di una nuova chiesa per la comunità italiana che ha richiesto 6 anni per la sua realizzazione, attualmente gestita da padre Claudio Moser, francescano, fratello di Francesco.

Ha deciso di ritirarsi dal servizio attivo nel 2002 per i primi acciacchi dell'età, trovando accoglienza in una casa per anziani dove continua a prestarsi in campo liturgico e dell'assistenza spirituale, nostante sia costretto a vivere su una sedia a rotelle e dove è stato festeggiato da una folla di parenti e amici. Può contare tutt'ora sul sostegno di cinque fratelli e di una sorella e di un grandissimo numero di nipoti e pronipoti. Per l'occasione è stata data alle stampe in inglese una sua biografia.

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