Gina spegne 100 candeline

Con la figlia Ida che per tanti anni è stata la maestra del paese e avrebbe poi firmato il libro, la signora Alfonsina Gina Iachemet, nonostante i suoi quasi cento anni di età, si era data da fare per svuotare i cassetti di casa dentro i quali c’erano le lettere che il padre Marino spediva dal fronte della Galizia dove i trentini dell’Impero vennero mandati, nel 1914, a combattere i Russi durante la Prima guerra mondiale.

Da quelle ricerche era nato uno spaccato di storia collettiva di un paese, Giovo, in val di Cembra, durante gli anni del conflitto, grazie anche all’aiuto di tante altre famiglie che avevano messo a disposizione documenti e foto. Un ritratto di una comunità contadina con protagonisti non solo i mariti e i figli in armi ma pure tutti quelli che erano rimasti in valle, donne, anziani, bambini. In sintesi, un condensato di memorie: “Con la guerra tutto è perduto. Ricordi della gente di Giovo sul primo conflitto mondiale”.

Ora, Alfonsina Gina, che gode di una forma invidiabile, ha festeggiato a Ville di Giovo con i parenti e tutto il paese il secolo di vita. È infatti nata a metà di ottobre del 1914, pochi mesi dopo lo scoppio del conflitto. E tra un taglio di torta e l’altro ha anche rivelato che nel 1944 diede ospitalità a due inglesi fuggiti da un campo di prigionia.

Auguri da tutta la redazione del nostro settimanale.

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