Un sorriso salverà il mondo

Dal Basso Sarca all’India, alla Palestina e alla Georgia, l’impegno di Officina del Sorriso. Gioco, creatività e fantasia diventano veicoli di autostima e di crescita

Un sodalizio consolidato di artiste ed artisti – attrici e attori di teatro ed educatori – a Nago Torbole e Riva del Garda. Un’attività di promozione culturale e ricreativa presente ormai da diversi anni sul territorio e al contempo un interessamento per altri mondi, solo apparentemente lontani. E’ la bella esperienza dell’Officina del sorriso di Teatro per Caso, messa in piedi grazie alla collaborazione con l’associazione Mercurio, sulla sponda del lago di Garda.

A far scoccare la scintilla è l’esperienza diretta di un’attrice del gruppo, che ormai più di dieci anni fa, nel 2003, visita un centro di “El Shaddai Street Child Rescue” nell’area di Goa (India occidentale). Si tratta di bambine e bambini, ragazze e ragazzi di strada abbandonati e allo sbando che attraverso il teatro riconquistano frammenti di identità perduta, nuove prospettive, fiducia in se stessi innanzitutto. E’ il teatro come strumento di conoscenza e di cultura. Gioco, creatività e fantasia che diventano veicoli di autostima e di crescita per questi adolescenti in cerca di valide ragioni per affacciarsi alla vita che non è stata di certo generosa e accogliente con loro. E il teatro, lo stare insieme, lo stesso linguaggio ironico e poetico, diventa un’occasione di affermazione di sé e di comunicazione col mondo che li circonda.

Ma quelli dell’Officina del sorriso (donne e uomini allegri e seri in dosi di un giusto equilibrio) non si accontentano.

E’ del 2008 il progetto autofinanziato in Palestina in collaborazione con il Palestinian Child Home Club di Hebron. Anche qui sono i giovanissimi al centro della scena. Dell’attenzione e della cura per lenire sofferenze attuali e preparare il terreno per un futuro di cittadini consapevoli dei propri diritti e consci delle loro potenzialità. Nel 2011 è datato invece l’impegno di un analogo progetto, stavolta sulle montagne sperdute del Laos, estremo Oriente.

Infine, nel 2013, una sorta di gemellaggio on the road Italia-Armenia attraverso i Balcani e la Georgia. E a proposito proprio della Georgia, osservano gli artisti del gruppo: “Non è tanto la povertà materiale quanto una povertà esistenziale, mancano i mezzi per affrontare il dolore vissuto. Attraverso il teatro portiamo un sorriso, fiducia in se stessi e quindi nel futuro”. E Filippo Tenti: “La cosa che colpisce di più in Georgia è l’enorme accoglienza della gente, un grande convivialità caratterizza gli incontri”. Le donne e gli uomini dell’Officina del sorriso e di Teatro per Caso hanno uno sguardo strabico per passione e convinzione: operano sul territorio del Basso Sarca con bambini e adolescenti –le donne e gli uomini del domani, la società che già da oggi si è in grado di sognare e di costruire – e sanno vedere anche le necessità dei lontani, dei dimenticati, degli svantaggiati. Le bambine e i bambini sono uguali in tutto il mondo e poi che colpa hanno se è capitato loro di nascere nella parte “sbagliata”? Darsi da fare per colmare sia pure in minima parte queste differenze è già una buona causa per cui battersi.

Nel mese di gennaio 2015 è previsto il nuovo progetto “Officina del sorriso – India” presso i centri El Shaddai Street Child Rescue di Goa. Una serie di laboratori multidisciplinari, dal teatro alla danza, dall’acrobatica alla giocoleria, rivolti ai bambini e bambine di strada ospitati nei centri.

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