Welfare, c’è il registro delle “badanti”

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Fornire alle famiglie un punto di orientamento nella ricerca di un’assistenza sempre più qualificata. Questo l’obiettivo del registro provinciale degli assistenti familiari, comunemente chiamati badanti, istituito oggi dalla Giunta della Provincia autonoma di Trento, con una delibera proposta dall’assessora Donata Borgonovo Re.Con il registro viene inoltre data attuazione alla legge provinciale sull’assegno di cura, nella quale è previsto che, in caso di assistenza privata erogata da persone fisiche, l’assegno sia erogato solo qualora l’assistente familiare sia iscritto nel registro, che rappresenta quindi una forma di accreditamento ai servizi sociosanitari. La raccolta delle domande di iscrizione al registro comincerà il 1 dicembre, come ha spiegato la stessa assessora e per sei mesi l’iscrizione sarà condizionata all’acquisizione di una serie di requisiti, tra cui la residenza, l’avere frequentato corsi di formazione specifici per un numero minimo di ore e l’avere lavorato nel settore per un numero stabilito di ore dopo un anno dall’iscrizione.Il registro, come ha spiegato Borgonovo Re, “sarà anche un modo di quantificare il numero di badanti, che ora si possono desumere solo in parte dai registri di Acli e Comunità di valle che hanno tenuto corsi. I dati Inps, che però oltre agli assistenti familiari comprendono anche i collaboratori domestici – ha riferito l’assessora -, per il 2013 contano 5.550 lavoratori domestici, di cui 4.568 stranieri”. 
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