Il treno incompiuto di Sergio Baldi

Si sono svolti presso la parrocchiale di Mattarello, lunedì 3 novembre, i funerali di Sergio Baldi, deceduto al Santa Chiara all'età di 91 anni, una delle figure più rappresentative di Mattarello. Come ha ricordato anche il parroco don Duccio Zeni, fin che la salute lo ha retto Baldi ha sempre espresso il suo dinamismo, la sua inventiva e la sua saggezza in campo socio-politico, battendosi contro ogni forma di emarginazione e per una maggiore attenzione per i problemi del sobborgo dove ha ricoperto anche il ruolo di presidente.

Di formazione socialista ha saputo interpretare il meglio degli ideali del movimento di pensiero e del partito impegnandosi per due legislature anche in Consiglio comunale. Ma il suo campo d'azione non ha conosciuto limiti, occupando ruoli importanti in campo sindacale, come ferroviere, in quello del dopolavoro ferroviario, ricoprendo per 30 anni l'incarico di presidente del Comitato di ammodernamento della ferrovia della Valsugana dove si è battuto come un leone, combattendo però contro i mulini a vento o meglio ottenendo risultati solo parziali. Questo tratto di ferrovia rappresenta un po' l'incompiuta dei progetti di Sergio Baldi. E nel cassetto è finita anche la proposta di un collegamento ferroviario con la Lombardia passando sotto il Passo Tonale.

In altri campi non sono mancate le soddisfazioni come la nascita dell'associazione che si occupa di anziani, l'Auser, più attiva che mai, il Circolo della terza età di Mattarello, la rifondazione della Banda sociale del sobborgo, la reintroduzione della sagra dei “Santi anzoi”, un piano circoscrizionale di iniziative pubbliche e culturali e la nomina di “Personaggio dell'anno”, titolo degnamente riconosciuto dalla sua comunità.

Sergio Baldi è stato anche un grande interprete del giornalismo, attento ad ogni evento, collaboratore dietro le quinte di tutte le testate giornalistiche. Lo piangono, la moglie Anita i figli Giancarlo, che ha ereditato dal padre il testimone come presidente della commissione cultura della circoscrizione e Massimo, giornalista Rai. Alla famiglia le più sentite condoglianze dalla redazione di Vita Trentina che lo ha avuto come amico e lettore.

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